Se anche tu pensi che l’anidride carbonica sia solo una sostanza di scarto del nostro respiro e perlopiù dannosa, seguimi perché probabilmente alla fine dell’articolo avrai cambiato idea.

Straordinarie si stanno rivelando le intuizioni e gli studi di medici e scienziati russi sul ruolo di questa sostanza nella cura dell’asma.

Che cos’è l’asma?

Le loro ricerche ci dicono che l’asma altro non è che un importante meccanismo di difesa che l’organismo mette in atto con la broncocostrizione.

Restringe cioè le vie respiratorie nell’intento di trattenere negli alveoli polmonari la giusta quantità di Anidride Carbonica ed evitare che la fuoriuscita raggiunga un livello che metterebbe in serio pericolo la nostra vita.

Sì hai letto bene, Anidride Carbonica e non Ossigeno.

C’è un perché, e questo è racchiuso sia nella natura chimica dell’aria, sia nel vitale, sacro percorso che questa compie all’interno di noi prima di uscire di nuovo, modificata.

Di cosa è fatta l’aria che inspiriamo?

Ogni volta che inspiriamo, immettiamo:

  • 20,9% di Ossigeno
  • 0,04% di Anidride Carbonica
  • 0,75% di Acqua
  • 78,4% di Azoto
  • Tracce infinitesimali di altri gas

Quando invece espiriamo l’aria che fuoriesce risulta così modificata:

  • 15,3% di Ossigeno
  • 4,2% di Anidride Carbonica
  • 6,2% di Acqua
  • 74,3% di Azoto
  • Tracce infinitesimali di altri gas

Bilancio in perdita

Comparando i due dati relativi all’Anidride Carbonica è possibile già ad un primo sguardo, capire perché l’organismo è costretto a ricorrere alla broncocostrizione pur di trattenere questo gas inutile solo in apparenza.

Il bilancio tra entrata ed uscita è fortemente squilibrato. Ad ogni respiro entra una quantità pari a 1 e ne esce una pari a 100!

Per nostra fortuna è l’organismo stesso a sopperire a questo squilibrio producendo l’Anidride Carbonica di cui necessita attraverso il processo di produzione di energia messo in atto dalla trasformazione dei nutrienti.

Più cibi “vivi”, ricchi di energia mangiamo, più Anidride Carbonica ci assicuriamo.

In ogni modo studi affermano che è bene che il suo livello nelle nostre cellule non scenda mai sotto il 3%, altrimenti l’organismo va in allarme e parte la broncocostrizione.

La restrizione provoca broncospasmi, contrazioni, ispessimento della mucosa nasale, produzione di muco dando origine a:

  • attacchi d’asma
  • bronchiti asmatiche
  • sinusiti

Tutte strategie difensive volte a far respirare di meno, a cercare di conservare e difendere non tanto la quantità di Ossigeno nei polmoni, come erroneamente siamo portati a credere, quanto il livello di Anidride Carbonica.

Ebbene sì, questa è un regolatore chimico e si è scoperto non essere dannosa, ma nel giusto equilibrio è di vitale importanza per tutti i processi dell’organismo, primo tra tutti, l’ossigenazione delle cellule e dei tessuti. Vediamo come.

Il viaggio dell’aria

La quantità di Ossigeno che immettiamo nei polmoni ogni volta che respiriamo lascia gli alveoli polmonari ed arriva al sangue arterioso.

Qui si lega ai globuli rossi diventando l’ossiemoglobina. È in questa forma che l’Ossigeno viaggia per raggiunge tutti gli organi.

Per lasciare il sangue però e poter penetrare ed irrorare in modo ottimale tessuti e cellule, è fondamentale il ruolo dell’Anidride Carbonica.

È lei che si occupa di liberare l’Ossigeno dal sangue, segnalare all’ossiemoglobina che i tessuti stanno richiedendo Ossigeno.

Quando il livello di Anidride Carbonica è inferiore al 6-6,5%, l’Ossigeno resta nel sangue, non arriva fin dentro le cellule: attraverso il flusso venoso ritorna ai polmoni e fuoriesce senza aver ben ossigenato gli organi.

I tessuti hanno fame di Ossigeno, soffrono per questa carenza e mandano il segnale all’organismo di respirare di più. Si innesca il meccanismo dell’iperventilazione, si respira cioè più velocemente.

Oltre all’ossigeno si elimina anche Anidride Carbonica il cui livello si abbassa in modo ulteriore (ipocapnia) innescando un circolo vizioso sempre più grave.

Chi soffre d’asma è in un continuo stato di iperventilazione: la quantità di Anidride presente negli alveoli polmonari non supera il 3,5-4,5%.

Ha la sensazione che manchi l’aria, quando invece una persona asmatica, ne respira il triplo di un soggetto sano.

La verità sui broncodilatatori

L’attacco d’asma si interrompe assumendo un broncodilatatore, questa è l’attuale risposta della medicina moderna. I broncodilatatori, riaprono quelle vie respiratorie che l’organismo per difendersi aveva ristretto.

È la stessa medicina moderna però a dare inquietanti risposte in merito.

I ricercatori delle Università americane di Cornell e Stanford, nel 2006 hanno pubblicato i risultati relative a loro dieci sperimentazioni cliniche che hanno coinvolto migliaia di pazienti asmatici.

Hanno scoperto che tra quelli a cui erano stati somministrati broncodilatatori di lunga durata, i decessi sono stati superiori di oltre il triplo e le ospedalizzazioni di oltre il doppio rispetto ai pazienti trattati con un placebo.

Ora la bella notizia è che l’Anidride Carbonica è un broncodilatatore naturale.

Quando i suoi livelli nei polmoni sono mantenuti a un tasso giusto (6-6,5%), il corpo non ha bisogno di provocare le contrazioni delle vie respiratorie per ridurre la quantità d’aria inalata ed esalata.

Iperventilazione cronica: più comune di quanto si creda.

Non sono solo gli asmatici ad essere in iperventilazione costante, molti di noi lo siamo spesso senza rendercene conto.

A causa dei ritmi di vita sempre più frenetici, il nostro respiro è sempre più corto. Ecco quali sono i segnali più comuni che ci dicono che stiamo respirando troppo, esaurendo la nostra riserva di Anidride Carbonica e ossigenando male i tessuti:

  • Estremità fredde
  • Tremori
  • Crampi muscolari
  • Tremolio della palpebra
  • Raffreddori e mal di gola frequenti
  • Nervosismo ed irritabilità
  • Stanchezza
  • Sospiri frequenti
  • Intolleranza verso sbalzi di temperatura

Diverse le implicazioni nell’organismo se la diminuzione della concentrazione di Anidride Carbonica raggiunge livelli troppo bassi:

  • Contrazione dei bronchi e dei vasi sanguigni
  • Aumento del livello di produzione di colesterolo
  • Diminuzione di ossigeno che arriva al cervello, cuore, reni
  • Aumento della propensione all’infiammazione
  • Scompenso ormonale
  • Vulnerabilità ad allergie

Nel prossimo articolo ti parlerò dei molteplici benefici di questa preziosa risorsa e di come ottenere e mantenere il giusto equilibrio tra i livelli di Ossigeno e Anidride Carbonica nell’organismo.

Parlerò del Dott. Buteyko e del suo rivoluzionario metodo nella cura dell’asma: scientifico, naturale e alla portata di tutti.

Fonte: Fiamma Ferraro: “Attacco all’asma … e non solo”

Leggi il primo articolo di questa serie: Asma: I 6 organi e fattori da non sottovalutare

Leggi il secondo articolo di questa serie: Asma: come combatterla e vincerla a tavola

Leggi il quarto articolo di questa serie: Curare l’asma con il respiro: le rivoluzionarie intuizioni e scoperte del Dottor Buteyko