Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto come il primo fattore che ha fatto sì che la carne rossa fosse temuta per tanto tempo, perché responsabile di infiammazione, sia completamente infondato.

Non ci sono studi che hanno dimostrato che la molecola Neu5Gc, incorporata attraverso la carne animale, provochi infiammazione cronica e cancro.

Adesso vediamo un’altra sostanza presente nella carne, che è ritenuta responsabile di infiammazione e quindi temuta.

L’Acido Arachidonico presente nella carne rossa provoca infiammazione

L’ acido arachidonico (AA) è un acido grasso essenziale Omega 6, spesso citato come una delle cause di infiammazione, e poiché l’AA si trova principalmente nelle uova e nella carne, questa preoccupazione contribuisce a diffondere la paura della carne rossa.

L’AA è un acido grasso essenziale Omega 6 componente delle membrane cellulari e, di fatto, svolge un ruolo importante nella risposta infiammatoria.

E’ particolarmente necessario nei periodi di crescita corporea o di riparazione ed è anche una componente importante del latte materno. (Leggi qui lo studio)

L’AA è spesso descritto come qualcosa da evitare del tutto, semplicemente perché è infiammatorio, ma come al solito definirlo “infiammatorio” semplifica eccessivamente ciò che davvero accade nel corpo.

E’ vero che l’AA ha un ruolo nell’infiammazione, ma questo non è del tutto negativo, anzi può essere positivo perché assicura che il corpo risponda adeguatamente a un eventuale attacco da parte di agenti patogeni. In pratica aiuta a garantire la risposta infiammatoria, che si interrompe quando non è più necessaria.

L’AA interagisce con altri acidi grassi Omega 3 e Omega 6 in modi complessi e sottili, e uno squilibrio di uno qualsiasi di questi grassi può provocare effetti indesiderati. Ad esempio, basse dosi di EPA tendono ad aumentare i Livelli tissutali di AA, mentre alte dosi diminuiscono i livelli di AA, il che spiega probabilmente perché i benefici della supplementazione di olio di pesce si perdono se viene assunto in dosi elevate. (Leggi qui lo studio)

Studi clinici hanno dimostrato che aggiungere fino a 1200mg di AA al giorno nella dieta – che è una quantità 12 volte più alta rispetto all’apporto attuale negli Stati Uniti – non ha effetti rilevanti sulla produzione di citochine infiammatorie. (Leggi qui lo studio)

E se questo non dovesse bastare, i nostri antenati del Paleolitico (che erano in gran parte liberi da malattia cronica e infiammatoria) consumavano almeno due volte la quantità di AA che l’americano medio consuma oggi. (Leggi qui lo studio)

Infine è importante notare che la carne rossa ha effettivamente una minore concentrazione di AA rispetto ad altre carni, grazie al suo contenuto complessivo di Acidi Grassi Poliinsaturi (PUFA) inferiore. (Leggi gli studi qui e qui)

Inoltre la carne rossa ha dimostrato di favorire e mantenere l’ importante equilibrio di Omega 3 e Omega 6. (Leggi qui lo studio)

Carne rossa carbonizzata e cancro

La preoccupazione finale da affrontare riguarda i composti che si producono quando la carne viene cotta, i prodotti finali della glicazione avanzata (AGE), le ammine eterocicliche (HA) e gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA).

Ancora una volta, questo vale per tutte le carni, e non solo per la carne rossa, ma ha fatto nascere la convinzione che la carne rossa sia cancerogena.

HA e IPA hanno entrambi dimostrato di provocare il cancro in cavie animali e, anche se non è detto che questi risultati valgano anche per l’uomo, è comunque saggio limitare l’ esposizione a questi composti. (Leggi qui lo studio)

Questi composti si formano quando la carne è cotta ad alte temperature o con metodi di cottura come grigliare, friggere o affumicare. Ma mentre la carne cotta e l’unica fonte significativa di HA, gli IPA sono degli inquinanti atmosferici, e quindi contaminano soprattutto verdura e cereali. (Leggi qui lo studio)

Infatti i livelli di IPA nelle verdure a foglia sono paragonabili ai livelli nella carne affumicata! Ad ogni modo i più alti livelli alimentari di IPA si trovano proprio nelle carni carbonizzate che sono cotte alla griglia, su fiamma aperta.

Gli AGE sono diversi dagli altri composti perché si possono formare sia all’interno del corpo attraverso il metabolismo, sia sulla superficie della carne che si mangia.

Come gli HA e gli IPA, si formano quando gli alimenti – in particolare la carne – sono cotti, sebbene siano presenti naturalmente anche nella carne cruda.

Tuttavia gli AGE alimentari si formano nel corpo attraverso lunghi processi metabolici.

Uno studio ha dimostrato che anche se gli onnivori assumono quotidianamente quantità più elevate di AGE rispetto ai vegetariani, i vegetariani in realtà hanno concentrazioni più elevate di AGE nel plasma. (Leggi qui lo studio)

Gli autori dello studio hanno ipotizzato che i risultati siano dovuti al maggiore apporto di fruttosio nei vegetariani, anche se un’altra causa plausibile potrebbe essere l’inibizione della formazione di AGE da parte della carnosina, un amminoacido presente nella carne. (Leggi qui lo studio)

Ad ogni modo, non c’è tanto da preoccuparsi degli AGE nella carne, quanto degli HA e IPA e della cottura.

Se preferisci grigliare o friggere la carne puoi ridurre notevolmente la formazione di tutti questi composti utilizzando una marinatura acida.

La marinatura delle carni di bovino per un’ora riduce la formazione di AGE per oltre la metà, e marinare può ridurre la formazione di HA nella carne fino al 90%.

Non c’è alcuna prova concreta che la carne rossa sia più infiammatoria delle altre carni, anzi, alcune prove dimostrano che sia “meno” infiammatoria e non c’è ragione di ridurre drasticamente la carne rossa solo sulla base del pericolo dell’infiammazione.

Per quanto riguarda le preoccupazioni che derivano dalla cottura della carne rossa, possono essere minimizzate privilegiando metodi di cottura media e a bassa temperatura.


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