Il diabete si sta espandendo a macchia d’olio: si stima che più di 10 milioni di europei ne soffrano e il 90% dei diabetici è di tipo 2.

Il diabete è diventata ormai una malattia sociale che non riguarda solo la terza età. Colpisce in modo trasversale ogni fascia ed è in rapida crescita anche nella popolazione infantile.

È una patologia che si origina e lavora in silenzio: quando viene diagnosticata è molto probabile che abbia provocato danni irreversibili nell’organismo.

Una persona su tre oggi è in condizioni di pre-diabete e presenta:

  • glicemia alta
  • eccesso di trigliceridi
  • scarsa reattività all’insulina

Un dato su cui riflettere, dovuto soprattutto al massiccio consumo di grano e zuccheri e all’alto tasso di obesità, fattori in stretta correlazione con la comparsa di questa diffusissima malattia.

In questo articolo proveremo a seguirne il percorso silente iniziando dalle origini, molto prima che la malattia venga diagnosticata e il nuovo approccio della medicina cellulare.

Cos’è il diabete?

Il diabete è un’alterazione del metabolismo degli zuccheri caratterizzata da una iperglicemia cronica. In poche parole, l’organismo non controlla più in modo corretto il livello degli zuccheri nel sangue e la loro distribuzione all’interno delle cellule risulta alterata.

Patologie secondarie legate al diabete mellito

A causa della iperglicemia cronica si creano danni a carico dei piccoli vasi sanguigni di varie parti dell’organismo. Nel lungo periodo i pazienti diabetici presentano un rischio maggiore nell’essere colpiti da:

  • Ictus
  • Cecità
  • Blocco renale
  • Infarto del miocardio
  • Blocco delle arterie degli arti inferiori

Come avviene il metabolismo degli zuccheri

Sia che abbiamo mangiato un piatto di cereali integrali o raffinati, un panino o una fetta del nostro dolce preferito, durante la digestione subiscono tutti lo stesso destino: vengono scissi liberando glucosio nel sangue, ovvero zucchero, pronto per rifornire di energia la maggioranza delle cellule.

La quantità di zucchero nel sangue è chiamata glicemia ed è vitale che sia sempre mantenuta ad un livello minimo costante per la produzione di energia: non troppo alta e non troppo bassa.

Il compito di regolare il tasso glicemico, è affidato al delicato meccanismo ormonale. Fondamentale il ruolo dell’insulina e del glucagone.

La funzione chiave dell’insulina

Al termine di ogni pasto, il livello di glicemia aumenta e il pancreas rilascia una certa quantità di insulina che varia proporzionalmente allo zucchero presente nel flusso sanguigno.

L’insulina rimuove lo zucchero in eccesso nel sangue e lo dirotta verso le cellule e, come una chiave, apre i recettori posti all’esterno permettendo loro di assorbire e rifornirsi di glucosio.

Quando il tasso glicemico scende troppo, il pancreas secerne l’ormone del glucagone che “ordina” alle cellule di rilasciare il glucosio dalle riserve e ristabilire il giusto livello di glicemia nel sangue.

Facendo un passo avanti nel percorso del metabolismo degli zuccheri, vediamo come l’insulina in realtà converta lo zucchero in glicogeno, una forma di grasso, e i primi posti in cui lo stocca sono le cellule del fegato e dei muscoli.

Né uno né l’altro sono però in grado di accoglierne e conservarne grandi quantità. Entrambi sono programmati per convertire il glicogeno, bruciarlo in energia utile a soddisfare un’intensa attività fisica di circa 90 minuti.

Uno stile di vita spesso troppo sedentario e l’abitudine di consumare carboidrati ad ogni pasto ad iniziare sin dal mattino (latte e cereali, biscotti, fette biscottate, brioches), fa sì che:

  • siamo in balìa di alti e costanti livelli di insulina nel corpo
  • le cellule risultano sovra alimentate, ipernutrite e non sono mai in grado di ripulirsi e rilasciare i vecchi depositi

La via silenziosa del diabete in 5 fasi

Si è aperta la strada verso il diabete, che possiamo riassumere in 5 fasi:

  1. Alto livello di glucosio nel sangue. Stimolando la staffetta glucosio-insulina più e più volte al giorno, in una prima fase le cellule Beta del pancreas vengono stimolate a produrre continuamente insulina.
  2. Insulino-resistenza. Quando ci nutriamo continuamente di zucchero in tutte le sue vesti, le cellule sature non sono in grado di riceverne ancora. Le cellule Beta del pancreas aumentano allora del 50% per produrre e dare man forte all’insulina nel forzare i ricettori ad aprirsi. Questi ad un certo punto diventano insensibili al richiamo dell’insulina e non accettano più zucchero.
  1. Comparsa del grasso viscerale. Lo zucchero in eccesso, sotto la spinta dell’insulina, viene forzato a trasformarsi in grasso che inizia ad accumularsi attorno agli organi viscerali circondandoli in profondità. Inizia a produrre ormoni e sostanze chimiche infiammatorie che riversa nel fegato e a sua volta in tutto il corpo.
  2. Distruzione delle cellule Beta del pancreas. A causa dell’alta glicemia le cellule Beta subiscono danni irreparabili per il loro sovraccarico di lavoro. Iniziano a morire e non sono in grado di rigenerarsi.
  3. Diabete di tipo 2. Quando le cellule Beta scendono sotto il 50% il pancreas non è più in grado di produrre insulina. Siamo arrivati alla meta del diabete mellito 2.

Diabete: il diverso approccio della medicina cellulare

L’unica soluzione oggi per prevenire il diabete è quella di ridurre e tenere sotto controllo il tasso glicemico.

Pur limitandolo e riducendolo, le patologie a carico del sistema cardiocircolatorio nei diabetici restano comunque frequenti.

Le ricerche della medicina cellulare aprono nuovi ed interessanti scenari. Analizzando le cellule del pancreas, si è visto che quando risultano essere cronicamente carenti di micronutrienti essenziali, possono provocare altrettanti deficit nelle pareti arteriose, causa delle varie e serie patologie secondarie legate al diabete.

Vitamina C e glucosio, una pericolosa somiglianza

Viste al microscopio, le due molecole si assomigliano, hanno una struttura simile. Zucchero e vitamina C sono in possesso delle stesse “chiavi” per penetrare nelle cellule.

Nel metabolismo di una persona diabetica il trasporto all’interno delle cellule del glucosio e della vitamina C non avviene in modo equilibrato. L’ elevata concentrazione di glucosio fa sì che nelle cellule entri una maggiore quantità di molecole di zucchero a scapito delle molecole di vitamina C.

La carenza cronica di vitamina C, secondo la medicina cellulare, può provocare un ispessimento delle pareti dei vasi alterando la formazione del tessuto connettivo.

Come curare il diabete secondo la medicina cellulare

Nutrire in profondità le cellule del pancreas e quelle delle pareti arteriose facendo attenzione che non incorrano in un deficit di micronutrienti essenziali è la strada maestra per prevenire l’insorgenza del diabete e delle sue gravi conseguenze.

Ecco i micronutrienti essenziali per il corretto funzionamento del metabolismo degli zuccheri nei diabetici:

  • vitamina C per compensare lo squilibrio provocato dall’aumento della concentrazione di zucchero nel sangue.

Nell’articolo dedicato alla vitamina C, abbiamo visto come uno studio ha dimostrato che per ogni grammo di vitamina C, si può fare a meno di 2,5 unità di insulina.

  • vitamina E. È un antiossidante e protegge le membrane cellulari
  • vitamine del gruppo B. Migliorano la funzionalità metabolica del fegato
  • Biocatalizzatore indispensabile per il corretto metabolismo del glucosio e dell’insulina
  • inositolo e colina. Sono parti della lectina, componente essenziale della membrana cellulare, importanti per il trasporto e il rifornimento ottimale dei nutrienti

In conclusione

La medicina cellulare è orientata ed agisce sulle cause delle malattie. L’apporto di micronutrienti essenziali per la vita stesse delle cellule, è di ottimo aiuto e supporto anche nel diabete, di pari passo con una dieta a basso impatto glicemico al fine di contrastare i gravi effetti del diabete.

Fonte: Dr. Matthias Rath “Perché gli animali non sono soggetti ad attacchi cardiaci e gli uomini sì!”