Il processo della digestione in apparenza sembra semplice: mettiamo il cibo in bocca, mastichiamo, ingoiamo.

A questo punto il nostro corpo si occupa di scomporre i cibi nei suoi nutrienti fondamentali in modo che questi  possano essere assorbiti e assimilati.

Quello che serve rimane dentro, quello che non serve viene mandato fuori.

Semplice, giusto?

Sbagliato.

La digestione è un meccanismo molto complesso che richiede un notevole dispendio energetico per essere effettuata con successo.

L’intero processo digestivo può richiedere fino al 60% dell’energia quotidiana di cui l’organismo dispone per vivere e questo accade ogni giorno, più volte al giorno.

Sono molti i fattori che possono interferire e pregiudicare la buona riuscita della digestione, solo per citarne alcuni:

  • mangiare troppo in fretta e quindi non masticare bene
  • mangiare troppo
  • abbinamenti alimentari sbagliati
  • carenza di enzimi digestivi
  • mancanza di acqua che andrebbe assunta tra un pasto e l’altro (l’organismo ha bisogno di circa ¾ di litro d’acqua solo per produrre la bile, gli acidi gastrici, il muco gastrico e altre sostanze necessarie)
  • bere mentre si mangia (in particolare acqua e bevande fredde e/o gassate)
  • carenza di acidi gastrici nello stomaco
  • un microbiota intestinale non in equilibrio nell’intestino

Come abbiamo visto nell’articolo dedicato ai cibi che causano la permeabilità intestinale anche gli alimenti che consumiamo hanno un effetto sul buon andamento del processo digestivo: cibi troppo processati e trasformati, pieni di OGM, saturi di zucchero, sale e grassi di cattiva qualità e cereali contenenti glutine sono tra i peggiori aggressori e se la tua dieta si basa su questi cibi è possibile che tu abbia l’intestino infiammato, forse già sulla via della permeabilità intestinale cosa che ti espone all’insorgenza di manifestazioni dolorose acute e malattie croniche.

Primo: verifica le condizioni del tuo intestino

Se sospetti di avere l’intestino in sofferenza il primo passo da fare è effettuare un test diagnostico della permeabilità intestinale.

Dato che si tratta di un argomento ancora piuttosto oscuro per la medicina occidentale allopatica, il tuo dottore potrebbe anche non cogliere la correlazione tra disturbi che puoi manifestare e problemi all’intestino.

Il consiglio è di non fermarti a quanto ti dice il medico ma di ascoltare il tuo corpo.

Se senti che c’è qualcosa che non va prima di tutto fai il test e poi inizia a mettere in pratica i consigli che trovi qui di seguito.

In ogni caso se anche facendo il test non venisse rilevato uno stato di permeabilità intestinale tieni presente che continuando a mangiare determinati alimenti e con il passare degli anni, il problema prima o poi è molto probabile che si manifesti quindi mettere in atto queste buone abitudini alimentari ha non solo valore curativo ma anche preventivo e “prevenire è sempre meglio che curare”.

I 4 passi per guarire l’intestino

La bella notizia è che l’intestino è un organo con altissime capacità di ripresa infatti le cellule dell’epitelio intestinale hanno il tasso di rigenerazione e riparazione più veloce di qualunque altro tessuto all’interno dell’organismo.

Come abbiamo detto nel primo articolo dedicato alla permeabilità intestinale, il nostro apparato digerente è molto antico e se lo trattiamo bene in genere lui ricambia il favore in tempi ragionevolmente brevi.

Vediamo quindi i 4 passi da mettere in atto per riparare le falle e ritrovare la salute.

  1. ELIMINARE i cibi e altri fattori che danneggiano l’intestino
  2. SOSTITUIRE gli alimenti incriminati con cibi nutrienti e dalle proprietà curative
  3. RIPARARE il tessuto intestinale con rimedi e supplementi specifici
  4. EQUILIBRARE con probiotici

Ricorda che i cibi principali da eliminare sono: zuccheri, cereali (in particolare tutti quelli contenenti  glutine, gli altri andrebbero comunque sospesi almeno fino a guarigione avvenuta), carni da allevamento intensivo, latte pastorizzato e prodotti caseari derivati, cibi processati e trasformati, alimenti OGM, alcool e caffeina.

Per quanto riguarda altre tossine da eliminare (per quanto possibile) abbiamo pesticidi, detergenti e altre sostanze chimiche di uso quotidiano, cosmetici non naturali, acqua di rubinetto (contiene cloro e fluoro che interferiscono con il funzionamento della tiroide e quindi alterano l’equilibrio ormonale).

Tra i farmaci sono da eliminare, o limitare il più possibile, in particolare i farmaci non steroidei (o NSAIDs come l’aspirina che aumentano la permeabilità intestinale) e gli antibiotici che distruggono il microbiota intestinale.

Se stai assumendo farmaci consultati comunque con il medico per valutare una sospensione o sostituzione con altri meno dannosi, e se proprio non puoi eliminarli assicurati di seguire un’alimentazione il più possibile curativa e di ripristinare il microbiota intestinale con fermenti e probiotici al termine del ciclo di assunzione, soprattutto in caso tu abbia preso antibiotici.

I 10 alimenti e superfoods più curativi

Vediamo un elenco di supercibi che non solo aiutano a riparare un intestino danneggiato ma sono anche di supporto alla digestione che, come abbiamo visto, è un processo molto impegnativo per l’organismo.

Gel di aloe vera

L’aloe vera è molto ricca di enzimi e ha proprietà antibatteriche, antifungine e antivirali. E’ anche un potente antinfiammatorio cosa che la rende utile per calmare svariati disturbi digestivi come ad esempio il reflusso acido.

Inoltre l’aloe vera si è dimostrata efficace nel trattare anche:

  • Infezioni da Candida
  • Infezioni da parassiti
  • Costipazione
  • Ulcere, compresa quella causata dall’Helicobacter Pilori
  • Morbo di Crohn, colite e sindrome da intestino irritabile

L’aloe vera ha un effetto rinfrescante sul corpo e potrebbe non essere adatta in caso siano presenti sintomi di freddo come mani e piedi freddi, intestino gonfio e colitico e lentezza digestiva.

Brodo di ossa

Non è né la prima né certamente l’ultima volta che parliamo di questo meraviglioso alimento che, ad un costo davvero irrisorio, ci fornisce tantissime sostanze preziose per nutrire l’organismo e riparare l’intestino danneggiato.

Infatti il brodo di ossa contiene amminoacidi come la prolina, la glicina e la glutammina che aiutano a riparare il tessuto intestinale e quindi a migliorare l’assimilazione dei nutrienti e ripristinare il metabolismo; questi amminoacidi hanno anche un’importante azione antinfiammatoria.
Contiene anche numerosi minerali e proteine che nutrono l’apparato digerente e mantengono in salute ossa e articolazioni come calcio, magnesio, fosforo, silicone e collagene.
Assumere periodicamente il brodo di ossa aiuta a sconfiggere le intolleranze alimentari, aumenta l’energia e combatte l’affaticamento, migliora le prestazioni del sistema immunitario e allevia i dolori muscolari e articolari.

Se vuoi sapere come fare un buon brodo di ossa trovi le indicazioni per prepararlo nell’articolo dedicato alla dieta per l’ipotiroidismo.

Kefir e yogurt

In questo caso ci riferiamo a prodotti ottenuti da latti vegetali come il latte di cocco e il latte di mandorla.

Si tratta di alimenti molto ricchi di enzimi e probiotici che sono della massima importanza per mantenere il microbiota intestinale in salute e di conseguenza l’intestino.

Possono essere preparati anche a casa facendo fermentare, grazie all’uso di uno starter che si trova in vendita nei negozi biologici, sia il latte di mandorla che il latte di cocco (quest’ultimo puoi acquistarlo in polvere anche nello shop di Energy Foods e prepararlo aggiungendo acqua pulita e filtrata nelle dosi indicate in etichetta).

Oltre ai probiotici il kefir contiene anche, tra gli altri, calcio, magnesio e fosforo, alcune vitamine del gruppo B (B1, B2 e B7), la vitamina K, amminoacidi essenziali come il triptofano che è il precursore della serotonina ed è ben noto per avere un effetto rilassante sul sistema nervoso e proteine complete.

Il cocco e suoi derivati

Il cocco fornisce acidi grassi a catena media o MCFA (dall’inglese Medium Chain Fatty Acids) sotto forma di acido laurico, acido caprilico e acido caprico che aiutano a supportare ed accelerare il metabolismo, aumentano l’energia e combattono l’affaticamento.

L’olio di cocco è un grasso saturo di eccellente qualità molto facile da assimilare anche per coloro che hanno difficoltà a digerire i grassi o addirittura hanno subito l’asportazione chirurgica della cistifellea (in quanto non richiede l’intervento della bile, di ormoni ed enzimi per essere processato ma viene convogliato direttamente al fegato attraverso la vena porta), nutre l’organismo e l’apparato digerente, l’intestino in particolare, ha una forte azione anti-microbica, anti-batterica e anti-ossidante quindi è efficace nel sopprimere l’infiammazione.

L’olio di cocco inoltre migliora la performance del sistema immunitario, accelera il metabolismo e alza la temperatura corporea, aumenta la funzionalità cerebrale, la resistenza sia fisica che mentale, migliora l’umore, aiuta a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue e contribuisce a proteggere la salute di cuore a arterie.

Assicurati di acquistare sempre olio di cocco vergine spremuto a freddo che puoi consumare sia da solo che aggiungendolo agli alimenti a fine cottura.

Infuso di semi di lino

Contiene acidi grassi Omega3, che aiutano la salute del colon, fibre solubili e polifenoli che hanno un effetto antinfiammatorio e lubrificante.

Puoi preparare questo infuso mettendo 2 cucchiai di semi di lino in 150 ml di acqua bollente e lasciandolo in infusione tutta la notte, prima di bere filtralo per eliminare i semi.

Chlorella

Questa alga è considerata uno dei cibi quasi perfetti dato l’altissimo numero di benefici che si ricavano dal suo consumo.

Ad esempio contribuisce a mantenere ottimale il livello del ph nell’intestino cosa che favorisce lo sviluppo dei batteri sani.

Ha proprietà chelanti cioè ha la capacità di legarsi a svariati metalli pesanti, tra cui anche il mercurio, favorendone l’eliminazione dall’organismo.

Questo è molto utile in quanto uno dei sintomi dell’accumulo di mercurio nel corpo è la progressiva riduzione della capacità dell’organismo di metabolizzare i grassi.

E’ molto ricca di fibre cosa che naturalmente promuove la regolarità intestinale.

E’ un’ottima fonte di ferro, zinco, magnesio, fosforo, calcio e potassio; la presenza di clorellina le conferisce proprietà antibiotiche, è ricca di enzimi, acidi grassi essenziali e betacarotene.

Contiene alte dosi di vitamina A, C, E e K, vitamina D e tutto il complesso delle vitamine B che nel loro insieme favoriscono il mantenimento di un corretto metabolismo, sono benefiche per la vista, aiutano a contrastare l’invecchiamento precoce e l’azione dei radicali liberi.

Inoltre è ricchissima di clorofilla che è indispensabile per depurare ed ossigenare il sangue cosa particolarmente utile in caso di permeabilità intestinale visto che una delle conseguenze di questa sindrome è proprio l’intossicazione del sangue e di conseguenza di tutto l’organismo.

Spirulina

L’utilizzo alimentare di questa alga risale a tempi molto antichi.

Nell’area europea era già conosciuta all’epoca dei Romani (ma probabilmente anche in tempi antecedenti) che la scoprirono in quanto faceva parte dell’alimentazione di diverse popolazioni africane con cui questi vennero in contatto.

In America Centrale, la spirulina era una fonte primaria di cibo per gli Aztechi e per altre popolazioni della zona fino al sedicesimo secolo.

E’ in gran parte costituita da proteine, aminoacidi essenziali e lipidi oltre alla presenza di un alto contenuto di ferro.

Gli acidi grassi che contiene sono presenti in una forma ben bilanciata e sono in grado di normalizzare i livelli di colesterolo nel sangue, partecipare alla formazione delle guaine mieliniche che rivestono i nervi e migliorare la performance del sistema immunitario.

Contiene oltre il 60% di proteine complete e tutti gli 8 aminoacidi essenziali oltre a vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B6 e B9).

Presenta considerevoli quantità di rame e ferro oltre a tracce di magnesio, manganese, potassio e di quasi tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno.

E’ una straordinaria fonte di antiossidanti che proteggono le cellule dallo stress ossidativo, combattono la formazione di radicali liberi e impediscono la produzione di molecole segnale infiammatorie.

Come la chlorella ha proprietà chelanti dei metalli pesanti e grazie al suo alto contenuto di clorofilla è ottima per depurare ed ossigenare il sangue.

La spirulina ha un effetto raffreddante è non è adatta per quelle persone che presentino sintomi di freddo come mani e piedi freddi, intestino gonfio e colitico e lentezza digestiva.

In questo caso è preferibile assumere la chlorella che è meglio tollerata.

Comunque verificare sempre l’effetto delle alghe sul corpo e sospenderne l’assunzione in caso si presentassero sintomi come forte rallentamento digestivo, diarrea, gonfiore dopo i pasti.

Moringa

Definita “l’albero miracoloso”, contiene nelle sue piccole foglie rotonde un incredibile varietà di sostanze nutritive come proteine, calcio, betacarotene, un alto contenuto di vitamina C (molto più delle arance), vitamine A, E, K e vitamine del gruppo B, potassio.

Non a caso, nei paesi di origine, è stata usata come medicinale e fonte alimentare per più di 4000 anni.

Dal punto di vista della digestione il suo alto contenuto di fibre agisce come una spazzola che ripulisce in profondità l’intestino e lo libera da tutti i residui di una dieta squilibrata.

La moringa infatti ha alte capacità purificanti, aiuta a rinforzare il sistema immunitario, a mantenere il peso sotto controllo e, grazie all’alto contenuto di antiossidanti, ha un effetto ringiovanente su tutto l’organismo.

Inoltre il suo contenuto di isotiocianati, che hanno proprietà antibatteriche, aiuta ad eliminare parassiti e batteri nocivi compreso l’Helicobacter pilori che spesso è coinvolto in caso di gastrite, ulcera e tumori gastrici.

Psillio

Uno dei punti dolenti dell’alimentazione attuale è che si tende a mangiare pochi vegetali e quindi ad assumere uno scarso quantitativo di fibre.

I semi di psillio sono un modo semplice di rimediare a questa carenza.

L’effetto più noto dello psillio è quello lassativo determinato dal rivestimento mucillaginoso che li ricopre che a contatto con l’acqua si espande fino a 25 volte il loro peso aumentando il contenuto intestinale e stimolando quindi la peristalsi e l’evacuazione.

Quindi aiutano a mantenere l’intestino regolare e pulito, inoltre hanno anche proprietà prebiotiche data la loro capacità di favorire lo sviluppo di un microbiota intestinale sano a scapito di specie batteriche putrefattive.

Sono ottimi per rinforzare le difese immunitarie e prevenire il tumore al colon-retto.

Lo psillio può essere usato sia in caso di stitichezza che di diarrea in quanto la mucillagine che si forma quando lo si assume non solo aumenta il volume delle feci ma aiuta anche a renderle più compatte e quindi a farle transitare più facilmente lungo l’intestino.

Vanno assunti accompagnati da abbondante liquido (quindi lontano dai pasti) in una dose di 5-7 grammi die.

Se assunti troppo a lungo e in dosi superiori a quelle consigliate possono avere effetto irritante sull’intestino e provocare flatulenza e gonfiore addominale.

Come sempre quindi fare attenzione ai segnali che provengono dal nostro corpo e sospendere l’assunzione se necessario.

Meglio utilizzare semi da coltivazione biologica per diminuire il rischio di consumare prodotti pesantemente irrorati di pesticidi ed erbicidi.

Semi di chia

Questi semi sono ricavati da una pianta, la Salvia Hispanica, molto diffusa in Centro e Sud America ma ancora poco conosciuta ed utilizzata in Europa.

Si tratta di semi con caratteristiche nutrizionali molto interessanti, in primis l’alto contenuto di calcio e la presenza particolarmente bilanciata di grassi Omega 3 e Omega 6.

Sono inoltre estremamente ricchi di fibre, hanno un buon contenuto proteico e sono ricchi di svariati minerali tra cui calcio e fosforo e di molecole antiossidanti.

Le proprietà nutrizionali di questi semi erano già note alle civiltà precolombiane infatti la chia era tra gli alimenti alla base dell’alimentazione di queste popolazioni.

Hanno svariate proprietà molto interessanti tra cui l’alto contenuto di fibre (per la maggior parte insolubili)  che favorisce il transito intestinale (mantenendo pulito il colon e quindi diminuendo il rischio di malattie in quest’area dell’intestino).

Donano un maggiore senso di sazietà permettendo così di non mangiare in eccesso e limitano l’assorbimento di zuccheri e colesterolo a livello del sangue.

Hanno un potente effetto antinfiammatorio, mantengono giovane il cervello e migliorano la memoria.

Contengono tutti gli amminoacidi essenziali e sono anche una buona fonte di proteine vegetali completamente priva di glutine.

Sono ricchi di diversi minerali: calcio (sono la fonte vegetale più importante di questo minerale insieme al sesamo), manganese, fosforo, rame, selenio, ferro, magnesio.

Hanno anche un alto contenuto di antiossidanti tra cui la quercetina, il canferolo, l’acido caffeico e l’acido clorogenico che agiscono proteggendo il nostro organismo dai danni causati dai radicali liberi.

Possono essere consumati da soli accompagnati da abbondante acqua infatti anche i semi di chia hanno la caratteristica di formare una mucillagine a contatto con i liquidi che ha effetto lassativo.

In alternativa, dato il loro sapore piuttosto neutro, possono essere aggiunti a fine cottura a zuppe, verdure, salse, yogurt, kefir, porridge, ecc.

La dose massima consigliata è di 15 – 20 gr. al giorno (circa due cucchiai da minestra).

Un aiuto dall’Ayurveda

Per l’Ayurveda l’apparato digerente è la principale fonte della salute o della malattia.

Per questo motivo la medicina ayurvedica è orientata in modo particolare a mantenere in ottima salute e perfettamente funzionante questa importantissima parte del nostro corpo.

Sono numerose le erbe tradizionalmente usate da millenni nella medicina ayurvedica che possono essere molto utili nel supportare il processo di guarigione dell’intestino e più in generale nel mantenere in forma tutto l’apparato digerente.

Tra le tante ti proponiamo quattro erbe che sono tra quelle di utilizzo più comune in quanto particolarmente efficaci.

Amla

Anche conosciuta come amalaki. Il nome botanico di questa pianta è Emblica Officinalis o Phyllanthus Emblica.
La polvere è ricavata dal frutto di questa pianta che ha proprietà straordinarie.

L’amla agisce come un antinfiammatorio naturale infatti lenisce e protegge i tessuti del tratto digestivo e disintossica dolcemente l’organismo purificando il sangue e promuovendo una salutare e regolare evacuazione.

L’amla è anche un potente ringiovanente per il corpo: si ritiene infatti che abbia la capacità di stimolare la produzione di globuli rossi, aumentare la rigenerazione cellulare, incrementare la massa magra e supportare il lavoro del fegato, della milza, del cuore e dei polmoni.

Viene usata anche per migliorare la vista, e rinforzare ossa, capelli e denti.

Stimola e migliora l’azione del fuoco digestivo e aiuta a regolare i livelli di zucchero nel sangue inoltre è molto ricca di antiossidanti, in particolare ha un altissimo contenuto di vitamina C, fino a venti volte di più dell’arancia.

Neem

Il nome botanico di questa pianta è Azadirachta Indica.

E’ utilizzata da secoli nella medicina ayurvedica principalmente sotto forma di olio o di polvere ricavata macinando le foglie.

Viene tradizionalmente usata per purificare il sangue, ripulire il fegato e supportare il sistema immunitario.

E’ usata anche per ridurre le infiammazioni e mantenere nella norma i livelli di zucchero nel sangue.

Ha proprietà antivirali, antibatteriche, antifungine, antiparassitarie e antisettiche.

E’ sconsigliabile l’uso in gravidanza o se si sta cercando di concepire in quanto alcune delle sostanze che contiene hanno proprietà abortive.

Brahmi

Il nome botanico di questa pianta è Centella Asiatica o Hydrocotyle Asiatica.
Anche la pianta dal nome botanico Bacopa Monnieri  è conosciuta come brahmi.

Il brahmi è considerato un ringiovanente per la mente ed è tradizionalmente usato per sostenere l’intelletto, aumentare le facoltà mentali e supportare il funzionamento del sistema nervoso.

Il brahmi migliora la concentrazione, la memoria, l’attenzione, l’acutezza mentale e la capacità di apprendimento.

E’ in grado di bilanciare il livello di zuccheri nel sangue e aiuta a contrastare le impurità del sangue e del fegato, l’eccesso di secrezioni biliari e gli acidi della digestione di conseguenza può essere usato come agente purificatore del sangue, antipiretico, carminativo e digestivo.

Riduce i livelli del cortisolo, l’ormone dello stress, mentre aumenta quelli di serotonina e dopamina i cosiddetti “ormoni della felicità” quindi è efficace nel ridurre lo stress ed indurre sentimenti di pace e calma interiore.

E’ consigliabile evitare di assumerla durante la gravidanza e in allattamento.

E’ inoltre sconsigliata l’assunzione se si soffre di disturbi alla tiroide se non sotto consiglio e controllo del medico.

Vidanga

Il nome botanico di questa pianta è Embelia Ribes, è anche conosciuta con il nome di “falso pepe” in quanto è molto simile a questo nell’aspetto.

In ayurveda è considerata una delle piante migliori per supportare le naturali difese dell’organismo nell’apparato digestivo.
Stimola il fuoco digestivo e aiuta ad eliminare le tossine dall’apparato digerente, dal sangue e dal sistema linfatico.

Ha proprietà antiparassitarie e antelmintiche (elimina i vermi intestinali) e in generale contribuisce a mantenere un ambiente sano e favorevole per il microbiota intestinale.

E’ anche un blando lassativo, riduce il gonfiore addominale, regola l’appetito ed è efficace nel controllo del peso.

Se lo desideri puoi acquistare amla, neem e brahmi nello shop di Energy Foods.

Il vidanga non è al momento disponibile nel nostro shop ma puoi trovarlo online presso altri siti web.

Per tutte le erbe sopra indicate verifica sempre con il medico o un esperto di rimedi naturali le modalità d’uso e le possibili interazioni con farmaci in corso di assunzione.


Fonti


Prodotti di cui abbiamo parlato in questo articolo che trovi in vendita nel nostro shop: