Conoscere le nuove frontiere della scienza medica sulla microflora intestinale potrebbe cambiare per sempre la tua vita donandoti prospettive di guarigione, salute e longevità senza precedenti.

Nella nostra pancia diamo ospitalità a miliardi di batteri con i quali stabiliamo un primo contatto ancora prima di vedere la luce, nel ventre materno, un ambiente non sterile come si credeva.

Ora lo sappiamo grazie ad uno studio apparso nel 2014 sulla rivista “Science Translational Medicine” che rivela che tra il primo nucleo microbico che ospitiamo sono presenti i batteri della specie Neisseria ed Escherichia coli.

Altri si aggiungono al momento della nascita. La famiglia batterica si allarga poi durante l’allattamento, fase ritenuta fondamentale.

In questo periodo è stato riscontrato che veniamo in contatto con 700 specie di microorganismi, per un totale che può arrivare fino a 10 milioni di batteri. Un dato che ha sorpreso gli stessi ricercatori.

Il mondo microbico cresce e prolifica durante il primo anno di vita ed esplode con lo svezzamento con batteri che introduciamo ogni giorno attraverso gli alimenti.

1. Il Metagenoma della microflora intestinale: nuova appassionante frontiera della scienza

La prima rivoluzione non è in realtà una scoperta, ma un evento. Se oggi sappiamo cose straordinarie sulla microflora intestinale, è grazie ad un gruppo di scienziati che nel 2010 ha portato a termine un progetto i cui effetti saranno di grande beneficio per le condizioni generali di salute e per la qualità della vita di intere popolazioni.

È stata completata la lettura e la decodificazione dei geni della popolazione batterica presente nell’organismo e che costituisce ben il 90% del nostro corpo: sì, siamo fatti di cellule umane solo per il restante 10%!

Sono stati decifrati qualcosa come 10 milioni di geni e i primi risultati sulle insospettabili funzioni della microflora intestinale sono apparsi nell’aprile 2011 sulla prestigiosa rivista “Nature.”

I nostri microbi non si limitano a collaborare al processo digestivo assorbendo vari elementi nutritivi ed eliminando le scorie. Il loro ruolo è ben più vasto, sorprendente e prezioso se siamo capaci di prenderci cura di loro.

2. “Gli intestini sono in realtà un secondo cervello […] dal momento che ci sono più neuroni nel tubo digerente che in qualsiasi altro luogo, cervello escluso” (James Greenblatt)

Si è scoperto che nell’intestino viene prodotto il 90% della serotonina, neurotrasmettitore legato al piacere, al benessere spirituale e alla regolazione dell’appetito, della temperatura corporea, dell’umore e del dolore. È coinvolto nel controllo dello stato d’animo, della depressione e dell’aggressività.

Anche il 50% della Dopamina viene prodotta nell’intestino.

Questa agisce sull’energia fisica e mentale, è responsabile del piacere e della paura di vivere: più paure abbiamo, più siamo carenti di dopamina.

Questo ci parla di uno stretto legame tra intestino e stati emotivi: nervosismo, ansia, stress. Un ecosistema che si comporta come una sorta di secondo cervello con 500 milioni di neuroni e che si snoda dall’esofago all’ano.

Già nel 1998 il dottor Michael Gerson direttore del Dipartimento di Anatomia e Biologia Cellulare della Columbia University di New York, nel suo libro “Il secondo cervello”, riteneva che la microflora intestinale regoli la secrezione di tutti i neurotrasmettitori che si trovano nel cervello e sia una sorta di magazzino chimico in grado di intervenire sul nostro comportamento.

La conferma ci viene da diversi studi svolti tra il 2009 e il 2014 che hanno messo in luce come un’alta percentuale di persone con colon irritabile soffrisse anche di disturbi mentali ed emotivi.

3. Cervello cranico e cervello enterico sono in intima comunicazione

Ogni momento e le informazioni tra i due cervelli viaggiano attraverso il nervo vago.
È in questa linea di trasmissione che gli scienziati stanno scoprendo viaggiare varie malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson e l’Alzheimer.

Il professore dell’Università di Francoforte, Heyko Braak, ha scoperto che i problemi compaiono prima nell’intestino per poi attraverso la via del nervo vago, raggiungere il cervello.

I ricercatori della Columbia University di New York, hanno evidenziato una stretta relazione tra il batterio del genere Sutterella presente nella microflora intestinale e bambini autistici.

4. La microflora intestinale ha un ruolo determinante nello sviluppo del sistema immunitario

Nel 200 si è scoperto ben il 70% del nostro sistema di difesa è collegato all’intestino: collabora a pieno titolo nella difesa del nostro organismo. Concetto rivoluzionario per la medicina occidentale, ma proprio delle medicine antiche da diversi millenni.

Nella Medicina Tradizionale Cinese da sempre la salute dell’intestino va di pari passo con le difese immunitarie, quell’energia di protezione che i cinesi chiamano Wei Qi.

5. Quel prezioso spazio intercellulare nella microflora intestinale

Grazie alla metagenomica si è scoperto che nell’intestino esiste moltissimo spazio intercellulare chiamato spazio di Pischinger. È in questo spazio che avvengono le funzioni di scambio e trasmissione delle informazioni tra gli organi e tra l’energia di tutto il corpo. È composto da un liquido alcalino in cui tutte le cellule sono immerse e vi depositano il materiale metabolico di scarto, le tossine che hanno tutte una natura acida.

Le tossine prodotte dalla una microflora intestinale se in eccesso, creano una prevalenza di batteri patogeni, che oltre a soffocare le cellule per la troppa acidità, rendono la mucosa delle pareti sempre più permeabile. Ciò crea delle maglie in cui facilmente i patogeni filtrano e si riversano nel flusso sanguigno, da qui passano in tutto l’organismo che si auto intossica.

6. Microbi e batteri: insospettabili fonti di benessere e longevità

Alla scienza medica è sempre più chiaro come la nostra microflora intestinale popolata da funghi, batteri, lieviti, protozoi e microbi, sia presidio di salute e lunga vita.

Abbiamo visto come abbia funzioni immunitarie, ormonali e metaboliche vitali che si affiancano al ruolo già noto nel processo digestivo.

Nell’articolo scorso ti ho parlato di come un’alterazione della microflora intestinale sia all’origine di innumerevoli patologie più o meno gravi, molte delle quali stanno diventando delle vere piaghe sociali.

Ora che lo sappiamo, sta a noi scongiurarle mettendo le cellule e la popolazione microbica, nella condizione ottimale per svolgere le loro preziose funzioni.

Aver cura di garantire e mantenere sana e in equilibrio questa parte del corpo, presuppone ora un nuovo ruolo per ciascuno di noi: non più passivo ma attivo e consapevole nell’adottare un regime alimentare e uno stile di vita sani evitando i killer della microflora intestinale.

Nel prossimo articolo ti parlerò del killer numero uno: gli antibiotici.

Leggi la prima parte di questo articolo: Microflora intestinale: quando il cibo diventa un lento veleno

Leggi la terza parte di questo articolo: Ecco cosa succede alla microflora intestinale quando assumi un antibiotico

Leggi la quarta parte di questo articolo: Come nutrire la microflora intestinale: la parola ai prebiotici