Milioni di noccioline vengono coltivate e consumate in tutto il mondo e sono una presenza fondamentale in molte cucine.

In Italia sono per lo più consumate durante gli aperitivi o sono presenti nei vari mix di frutta.

L’industria alimentare ne fa un largo uso, impiegate come derivati soprattutto negli alimenti raffinati: olio e burro di arachidi, farina e pasta di arachidi.

In America il loro consumo è molto più diffuso: usano il burro di arachidi un po’ come noi usiamo la maionese, ma detengono anche un triste primato: sono uno dei più comuni alimenti allergenici con reazioni potenzialmente letali.

In questo articolo ti illustrerò due possibili soluzioni che medici e scienziati addetti ai lavori stanno studiando da diversi anni.

Le allergie alimentari, una rarità solo 40 o 50 anni fa, sono purtroppo in aumento.

Si stima che ne soffrano 15 milioni di americani.

Secondo i dati in possesso dell’American Academy of Allergy, Asthma, and Immunology, dal 2010 la percentuale è schizzata al 21%.

Allergia alle arachidi nei bambini

Studi, mostrano come, dal 1997 al 2008, l’allergia alle arachidi nei bambini, sia addirittura triplicata ed evidenzia che ad esserne colpiti siano principalmente quelli che vivono nei paesi ad alto reddito (un bambino su 50).

La fascia di età in cui principalmente un’allergia alle arachidi si manifesta, è durante la primissima infanzia, nell’età pediatrica.

Ad oggi nelle arachidi sono stati isolati ben 17 allergeni (Ara h) appartenenti alla famiglia delle proteine, responsabili di scatenare una eccessiva reazione del sistema immunitario, che in questa fascia di età è ancora in formazione e quindi molto vulnerabile.

Sintomi

Dato che i bambini molto piccoli hanno una ridotta capacità di comunicare i sintomi, se in famiglia hai bambini al di sotto di quattro anni, è bene che tu non abbia l’abitudine di tenere noccioline americane in casa.

I sintomi variano in base alla quantità assunta e al grado di sensibilità alle molecole allergeniche.

Generalmente sono di modesta entità e non pericolosi: mal di pancia, vomito, orticaria, ma è bene che tu sappia che l’allergia alle arachidi può scatenare anche uno shock anafilattico.

Negli Stati Uniti, rappresenta la causa di decesso più comune nell’ambito delle violente reazioni allergiche e le arachidi e derivati, sono tassativamente escluse dalle mense degli asili.

Allergia o intolleranza?

Le arachidi, pur rientrando abitualmente nella categoria della frutta secca, in realtà sono legumi.

Dal punto di vista nutrizionale sono però molto simili alle classiche noci.

Contengono proteine, magnesio, vitamina E e acido folico.

Ciò nonostante, anche in noi adulti, se non una vera e propria reazione allergica, è piuttosto comune che si manifesti una intolleranza.

Le arachidi per alcune persone, possono essere infatti difficili da digerire e possono causare effetti collaterali.

Non siamo tutti uguali e potresti consumare noccioline occasionalmente senza problemi o avvertire dolore allo stomaco, crampi, nausea, vomito, diarrea e gas intestinale.

Arachidi, ladri di minerali

Le arachidi contengono acido fitico o fitato, che nella pianta ha il compito di immagazzinare fosforo, necessario per la sua crescita.

Il fitato viene spesso definito un “anti-nutriente” perché durante la digestione, lega a sé i minerali come ferro, magnesio, calcio e zinco, rendendoli meno disponibili per l’organismo che non potrà utilizzarli per le funzioni necessarie.

L’acido fitico inibisce inoltre gli enzimi digestivi, ostacolando il corretto assorbimento di proteine, grassi e carboidrati.

Perché le allergie alimentari sono in aumento?

La medicina ufficiale non dà una risposta definitiva sul perché così tante persone stanno sviluppando allergie, anche se probabilmente vi giocano un ruolo:

  • fattori genetici e ambientali
  • bassi livelli di vitamina D
  • additivi alimentari
  • manipolazioni genetiche degli alimenti

L’ingegneria genetica, ad esempio, può aumentare gli allergeni esistenti o produrre nuovi allergeni sconosciuti.

È ciò che sembra essersi verificato con la soia OGM, geneticamente modificata e che si trova nella maggior parte degli alimenti trasformati.

Si sono aggiunte varie sostanze estranee al cibo, noncuranti del loro potenziale nello scatenare reazioni allergiche.

Inoltre, i bambini nascono e crescono con una flora intestinale danneggiata, prodotto di una cattiva alimentazione e di un uso eccessivo di antibiotici, che porta alla sindrome dell’intestino bucato o permeabilità intestinale.

La permeabilità causa principale dell’allergia alle arachidi?

Anomalie nel sistema immunitario, come allergie e malattie autoimmuni, sono tutte il risultato di un intestino permeabile, visto che circa l’80% del sistema immunitario si trova nell’intestino.

Quando la flora intestinale è in forte squilibrio, il rivestimento dell’intestino inizia a deteriorarsi.

Si formano così spazi tra le cellule (enterociti) che compongono la membrana che riveste la parete intestinale che permettono alle sostanze, come cibo non digerito, batteri e rifiuti metabolici, che dovrebbero essere limitati al tratto digestivo, di entrare nel torrente sanguigno.
Una volta che l’integrità del rivestimento intestinale è compromessa e c’è un flusso costante di sostanze tossiche “che fuoriescono” nel flusso sanguigno, il corpo subisce aumenti significativi dell’infiammazione.

Oltre ad essere associato a malattie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn, la rettocolite ulcerosa o la celiachia, l’intestino permeabile può essere anche un fattore che contribuisce alle allergie.

Una possibile soluzione con la PN

Una strategia che si è rivelata efficace nel combattere l’allergia alle arachidi nei bambini, è una loro de-sensibilizzazione all’alimento, utilizzando una porzione molto piccola, a volte praticamente non misurabile, della proteina responsabile della reazione allergica.

L’idea di “desensibilizzare” soprattutto i bambini alle allergie alimentari, usando una piccola parte della proteina allergica, è in realtà simile alla neutralizzazione della provocazione (PN), che è insegnata dall’American Academy of Environmental Medicine (AAEM) e può essere molto efficace.

La PN sembra doni un sollievo permanente, senza effetti collaterali negativi.

Il tasso di successo di questo approccio è compreso tra l’80 e il 90 %.

In cosa consiste la Neutralizzazione della Provocazione

Il termine provocazione si riferisce al provocare una risposta, una reazione, mentre il termine neutralizzazione si riferisce a neutralizzare la reazione che è stata volutamente provocata.

L’operazione consiste nell’iniettare una piccola quantità di allergene sotto la pelle per produrre una piccola protuberanza sulla sua superficie e monitorarne la reazione.

Se si ha una reazione positiva, come affaticamento, mal di testa o una crescita delle dimensioni del pelo, allora l’allergene viene neutralizzato con iniezioni diluite o con gocce dello stesso allergene per via orale.

Uno studio in merito è stato pubblicato su Lancet a Gennaio del 2014.

Lo studio si è basato su risultati di ricerche precedenti, i quali hanno suggerito che l’esposizione a bassissime tracce di arachidi nei bambini che ne fossero allergici, potrebbe de-sensibilizzare il loro sistema immunitario, aumentando la loro tolleranza all’alimento.

La ricerca ha coinvolto bambini allergici di età compresa tra 7 e 16 anni a cui sono stati somministrati dosi molto piccole di polvere di proteine ​​di arachidi (iniziando con una dose equivalente a circa un settantesimo di una nocciolina).

La dose è stata gradualmente aumentata fino a quando, sei mesi dopo, il 91% dei bambini era in grado di tollerare l’equivalente di cinque noccioline in una seduta, senza alcuna reazione avversa (1).

Il trattamento sembra promettente e va effettuato sotto una adeguata supervisione medica.

I bambini coinvolti nello studio sono stati esposti al consumo di piccole quantità di noccioline esclusivamente in un ambiente ospedaliero, dove potevano ricevere cure mediche tempestive in caso di reazione avversa.

Anche se non si è verificata una importante reazione allergica, va detto che non è noto se possano verificarsi effetti collaterali a lungo termine, come l’infiammazione dell’esofago, a causa dell’esposizione ripetuta alle arachidi.

È importante ricordare che il programma PN non sostituisce un programma completo di recupero di allergie.

Un programma di allergia completo deve affrontare l’ottimizzazione della dieta e dei livelli di vitamina D evitando potenziali fattori scatenanti.

Tuttavia, la PN è una soluzione a lungo termine e potrebbe fornire un trattamento permanente praticamente senza effetti collaterali.

In conclusione

Le arachidi nonostante il loro valore nutrizionale, contengono ben 17 allergeni, responsabili di scatenare una eccessiva reazione del sistema immunitario.

Reazioni che vanno dal mal di testa a disturbi gastrointestinali, fino a shock anafilattico.

I soggetti più a rischio sono i bambini in età pediatrica.

La ricerca sembra aver trovato una risposta efficace nel desensibilizzare i bambini allergici, attraverso il programma di neutralizzazione della provocazione.

Tuttavia se soffri di qualsiasi allergia alimentare, la risoluzione non può che passare dalla cura dell’intestino: sigillare le pareti, riportare in equilibrio la microflora ed il sistema immunitario attraverso un programma mirato come insegniamo nel SAUTÓN Approach.

Un approccio meno invasivo, che va più in profondità e che può aiutarti a guarire completamente anche se soffri di allergia alle arachidi.


Fonti

Livestrong.com

Drmercola.com

Thelancet.com