L’epidemia di malattie cardiache è iniziata intorno al 1920-1930 ed è attualmente la principale causa di morte nel mondo.

Per qualche strano motivo, a un certo punto i professionisti della nutrizione hanno deciso che cibi come il burro, la carne e le uova erano i responsabili delle malattie cardiache.

Secondo questi specialisti la loro ricchezza di grassi saturi e colesterolo li rendeva estremamente pericolosi.

Ma questo è strano… perché noi mangiavamo burro molto prima che questa epidemia cominciasse, prima che le malattie cardiache diventassero così diffuse.

Attribuire la colpa di una malattia moderna a prodotti che consumiamo da sempre non ha senso.

La verità è che cibi naturali come il burro non hanno niente a che fare con le malattie cardiache. Anzi, il vero burro, quello da animali allevati al pascolo è uno dei migliori cibi che tu possa mangiare per la salute del tuo cuore.

E in questo articolo ti spiegherò perché…

I grassi saturi non sono “il nemico”, come vogliono farci credere

Il motivo per cui il burro è stato demonizzato è perché è ricco di grassi saturi.

Infatti un’altissima percentuale dei prodotti caseari è fatta da grassi saturi e gran parte degli altri grassi animali è fatta da grassi monoinsaturi e saturi.

Il burro, essendo puro grasso è quindi molto ricco di grassi saturi (gli acidi grassi contenuti sono per il 63% saturi) (Leggi qui lo studio).

Ma questo non deve preoccuparci. Del mito dei grassi saturi, colesterolo e malattie cardiache abbiamo ampiamente parlato nella serie di articoli sui grassi saturi e puoi leggere anche gli studi qui (Leggi qui gli studi 1, 2, 3).

Infatti i grassi saturi in realtà migliorano il profilo lipidico.

  • Aumentano i livelli di HDL (colesterolo buono), cosa che è associata a una diminuzione delle malattie cardiache (Leggi qui gli studi 123).
  • Trasformano le particelle di LDL da piccole e dense (maligne) in grandi e morbide (benigne) (Leggi qui gli studi 12).

Quindi i grassi saturi non sono un motivo valido per smettere di consumare il burro, che è un prodotto completamente sicuro, una sana fonte di energia per il corpo umano.

Il burro da animali allevati al pascolo decalcifica le arterie

Hia mai sentito parlare della vitamina K? E’ uno dei nutrienti più importanti per la salute del cuore.

Ci sono diverse forme di questa vitamina: la K1 (fillochinone) che si trova nei vegetali a foglia verde e la K2 (menachinone) che si trova nei prodotti di origine animale.

Sebbene queste due forme siano simili nella struttura, hanno effetti diversi sul corpo. La K1 è importante per la coagulazione del sangue, mentre la K2 aiuta ad eliminare il calcio dalle arterie (Leggi qui gli studi 1, 2).

I prodotti ad alto contenuto di grassi da animali allevati al pascolo sono le migliori fonti di Vitamina K2. Altre buone fonti sono uova, fegato d’oca e natto – un prodotto fermentato a base di soia (Leggi qui gli studi 1, 2).

La vitamina K lavora modificando le proteine, dando loro la capacità di legare gli ioni calcio. Per questo ha a che fare con tutte le attività legate al metabolismo del calcio.

Uno dei problemi legati al calcio è il fatto che tende a percolare dalle ossa, causando osteoporosi, e a finire nelle arterie, causando infarto.

Migliorando il tuo apporto di Vitamina K2 puoi in parte prevenire questo processo. Diversi studi hanno ampiamente dimostrato che la vitamina K2 riduce i rischi di osteoporosi e infarto (Leggi qui gli studi 1, 2).

Nello studio di Rotterdam, che ha esaminato gli effetti della vitamina K2 sulle malattie cardiache, è stato evidenziato che le persone che ne introducevano di più, avevano una riduzione dei rischi di morte per problemi cardiaci del 57% e una riduzione del 26% dei rischi di morte per qualsiasi causa (Leggi qui lo studio).

Un altro studio ha mostrato che  nelle donne, per ogni 10 microgrammi di vitamina K2 che consumavano al giorno, i rischi di infarto erano inferiori al 9%. La vitamina K1, di origine vegetale, non aveva effetti significativi (Leggi qui lo studio).

Considerando quanto è protettiva e utile la vitamina k2 contro i problemi cardiaci, il consiglio di evitare burro e uova non ha fatto altro che alimentare l’epidemia delle malattie del cuore.

Il burro contiene butirrato, un grasso antiinfiammatorio

Negli ultimi decenni si pensava che l’infarto fosse causato principalmente dal colesterolo alto.

Nuovi studi, invece, hanno dimostrato che ci sono una tonnellata di altri fattori in gioco. Uno dei principali è l’infiammazione, che ora si ritiene uno degli elementi di punta nelle malattie cardiache (Leggi qui gli studi 1, 2, 3).

Naturalmente l’infiammazione è anche un processo positivo, che protegge il corpo da attacchi e infezioni. Ma quando è troppa o è rivolta contro i tessuti del corpo, può fare più male che bene.

L’infiammazione dell’endotelio (il rivestimento delle arterie) è una parte cruciale del meccanismo che porta alla formazione delle placche e all’infarto (Leggi qui lo studio).

Uno dei nutrienti capaci di combattere l’infiammazione è il butirrato (o acido butirrico), un acido grasso saturo a catena corta a 4 atomi di carbonio.

Studi dimostrano che il butirrato è un potente antinfiammatorio (Leggi qui gli studi 1, 2, 3).

Uno dei motivi per cui le fibre riducono i rischi di malattie cardiache potrebbe essere il fatto che la flora batterica intestinale digerisce parte delle fibre e le trasforma in butirrato (Leggi qui gli studi 1, 2, 3, 4). Il nome butirrato deriva proprio da burro, che ne è la migliore risorsa nella dieta.

Il burro da mucche nutrite a erba riduce i rischi di malattie cardiache

Nei paesi in cui le mucche sono nutrite a erba, il consumo di burro è associato a una significativa riduzione dei rischi di malattie cardiache

La composizione dei nutrienti e gli effetti sulla salute dei prodotti lattiero-caseari può variare molto a seconda dell’alimentazione del bestiame.

In natura le mucche pascolano libere e mangiano erba, che è la loro naturale fonte di cibo. Oggi, invece, purtroppo il bestiame è nutrito principalmente con mangimi a base di cereali uniti a soia e mais.

I prodotti da animali allevati a erba contengono molta più vitamina K2 e acidi grassi omega 3.

In generale non c’è una correlazione positiva tra grassi dei prodotti lattiero caseari e problemi cardiaci, sebbene i prodotti caseari ad alto contenuto di grassi siano associati a una riduzione dei rischi di obesità (Leggi qui gli studi 1, 2).

Ma se osserviamo la situazione degli Stati in cui le mucche sono nutrite a erba, i risultati sono completamente diversi.

Secondo uno studio fatto in Australia, dove le mucche sono nutrite a erba, le persone che mangiano prodotti lattiero caseari ad alto contenuto di grassi hanno una diminuzione del 69% dei rischi di morte per problemi cardiovascolari rispetto a quelle che ne mangiano meno (Leggi qui lo studio).

Diversi altri studi concordano in questo… negli Stati in cui il bestiame è nutrito a erba (come molti stati Europei), prodotti lattiero caseari ad alto contenuto di grassi sono associati a una riduzione dei rischi di malattie cardiache (Leggi qui gli studi 1, 2).

Quindi gli effetti benefici del burro dipendono dall’alimentazione delle mucche. Nei Paesi in cui sono nutrite a erba, i rischi di malattie cardiache diminuiscono.

Raccomandare margarine e oli vegetali al posto del burro è un crimine contro l’umanità

Nel campo della nutrizione si dicono spesso cose sbagliate, ma il consiglio di sostituire il burro con margarine a base di grassi trans e oli vegetali è senza dubbio quello peggiore.

Non a caso le margarine aumentano i rischi di malattie cardiache se paragonate al burro (Leggi qui lo studio). Lo stesso si può dire degli oli vegetali raffinati… diversi studi controllati hanno dimostrato che possono causare malattie cardiache e uccidere! (Leggi qui gli studi 1, 2).

Gli studi dicono che questi grassi e oli altamente raffinati aumentano i rischi di malattie cardiache, quindi ha senso evitarli se non vogliamo averle.

Sembrerebbe un gioco da ragazzi, ma non lo è, perché le organizzazioni della nutrizione non fanno altro che dirci che invece dobbiamo mangiarli al posto del burro.

Ma lo stato attuale delle cose parla chiaro:  è proprio quando sostituiamo i cibi tradizionali, veri, naturali come burro e carne con falsi cibi raffinati e scadenti che ci ammaliamo.