La dipendenza è quella schiavitù che ti lega ad una categoria di alimenti o ad una sostanza particolare e non ti consente di staccartene.

Lo sai, è evidente quanto stai bene quando la elimini: l’orizzonte si schiarisce e intravedi la luce!

Poi, però, è più forte di te, ci ricadi sempre, in un modo o nell’altro.

Come un cane alla catena, provi a correre ma poi la catena ti riporta sempre, con le buone o con le cattive, al punto di partenza.

Esiste un modo per uscire da questa spirale ed interrompere questo forte legame che è insieme, come tutte le dipendenze, di natura biochimica e di natura psicologica ed emotiva?

La risposta è assolutamente sì, andiamo a conoscere meglio un metodo che funziona.

Passo numero 1: capisci che hai un problema

Se non lo chiami per nome e cognome, non puoi liberartene o risolverlo.

È così per tutte le cose.

Quindi, se sei attaccato ad un’abitudine che non ti fa bene, e questa abitudine non riesci a controllarla (vince sempre lei e non tu), bene, benvenuto nel club delle dipendenze.

Magari non credevi che toccasse anche a te… 

Hai sempre guardato chi non riesce a controllarsi con la puzza sotto il naso e un senso di superiorità, e invece non sapevi che era un problema molto più diffuso e vicino a te.

Quindi, chiamalo con il suo nome, in modo da rimboccarti le maniche e inizia a coltivare il desiderio di esserne libero.

Il desiderio della libertà, non la paura, perché la gioia è molto più potente della paura!

Passo numero 2: lo zucchero è il problema

C’è solo una categoria di alimenti in grado di scatenare una reazione simile a quella degli oppiacei, dell’alcool e del fumo delle sigarette: lo zucchero!

Declinato in ogni possibile variante: pane, pasta, pizza, biscotti, merendine, cracker, patatine, e poi dolci, gelati, cioccolata, caramelle.

Le infinite forme di questo delizioso nutriente, l’unico in grado di scatenare l’inferno e toglierci ogni potere e ogni libertà.

Perché?

Perché colpisce i recettori del cervello, gli stessi che rispondono ad oppiacei e morfina.

Quindi, quando lo mangiamo, ci rende apparentemente “felici”, una forma di felicità semplice, un po’ ottusa ma tanto rasserenante.

Nessun altro nutriente è in grado di scatenare dipendenza: non puoi esagerare con le proteine, semplicemente ti accorgi che sei arrivato.

Non puoi esagerare con i grassi, perché ti prende una grande nausea e senti subito pienezza.

Difficile esagerare anche con le verdure, ti accorgi che, se esageri, ti gonfi.

Invece lo zucchero, e questo è il secondo problema, non ti sazia mai!

Solo la vergogna può farti smettere di mangiarlo, altrimenti potresti andare avanti ad oltranza e spesso succede…

Passo numero 3: non è colpa tua!

Non c’è nulla che va in te.

È la tua biochimica interna che non funziona e, complice lo stress, quello di usare lo zucchero come soluzione ad altri problemi (tristezza, ansia, solitudine, insoddisfazione, mancanza) è uno schema che abbiamo imparato da quando eravamo piccoli.

Per ogni difficoltà c’era sempre un premio dolce come risposta.

E, ancora adesso, continuiamo a farlo anche se non siamo più dei bambini.

E, anche se sappiamo bene che il senso di felicità è intenso ma brevissimo, noi torniamo sempre lì, a quella cioccolata la sera prima di andare a letto, al dolcetto dopo pasto, alle merendine sempre in borsa, al pane in ogni pasto.

Passo numero 4: non demonizzare

Il punto non è creare un nuovo nemico, il problema non è che un cibo killer, ma è l’abuso che ne hai fatto a farti diventare completamente schiavo.

Mica tutti quelli che bevono un bicchiere di vino sono alcolizzati, però è chiaro che con l’alcool non si scherza e che, se inizi ad abusarne, ne diventerai dipendente.

Quindi il problema non è solo mangiarne in dosi ragionevoli o con saggezza, ma è anche comprendere che, se per noi è diventata una vera dipendenza, che ci procura sintomi fastidiosi (tra cui quello di non riuscire a perdere peso o di avere fame costante, analisi sballate e stanchezza continua), è un aspetto che dobbiamo affrontare e risolvere.

Passo numero 5: adotta una strategia che funzioni

Questa strategia è caratterizzata da 3 FASI: preparazione, detox e mantenimento.

Preparazione

In questa fase prendi confidenza con i due principali antidoti al desiderio pazzo di zucchero, che sono proteine e grassi sani, usati in modo regolare più volte al giorno.

Naturalmente ti staccano dal bisogno chimico e iniziano a saziarti di più e in modo più profondo.

In questa fase non ti impegni tanto nel toglierlo ma inizi ad usare gli antidoti e gradualmente ti accorgerai che desideri quantità sempre inferiori di zucchero senza doverti forzare.

Ed aumenta anche le verdure che vanno a costituire una forma di carboidrati che non crea dipendenza.

Detox

Quando ti senti pronto, passa alla fase due e staccatene per un po’.

Il tempo è individuale ma gli scienziati hanno visto che 4 settimane sono un tempo medio che vale per la maggior parte delle persone.

Quindi sospendi tutto ciò che contiene zucchero e per 4 settimane mangia proteine, verdure cotte e grassi sani.

Aggiungi un pochino di frutta e dei semi oleosi negli spuntini e procedi così.

I primi giorni sarà un po’ dura ma poi la libertà sarà impagabile ed arriverà accompagnata da presenza, energia, leggerezza e determinazione.

Mantenimento

Quando ti accorgi che lo zucchero non costituisce più quell’attaccamento che ti faceva perdere la testa, sei pronto per la fase finale, il ritorno alla vita.

In questa fase impari innanzitutto a comprendere quanto ne puoi mangiare senza ricominciare a diventarne schiavo.

Quindi lo inserisci solo alla fine del pasto (se si tratta di farine e cereali) o in piccoli spuntini, se è zucchero vero e proprio.

Poi non fai più un pasto tutto a base di carboidrati e regali sempre al tuo corpo degli interi giorni detox alla settimana in modo da coltivare l’equilibrio e la libertà.

Per ognuno è diverso.

E valuterai, facendo le prove,  quanti giorni puoi assumere carboidrati, in che forma e a che pasti, per continuare ad essere libero e felice.

E a questo punto avrai la vera libertà di mangiare ciò che vuoi per sentirti davvero al massimo senza paure o catene.

Se vuoi, puoi fare questo da solo o insieme a me.

In questo caso sul nostro blog ricevi tutto il sostegno di cui hai bisogno e spesso organizziamo iniziative di gruppo per supportare questa esperienza.

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