La noce di cocco è uno degli alimenti più straordinari che la natura ci offre.

Ha degli effetti estremamente benefici sul nostro organismo, non importa sotto quale forma viene assunta: polpa fresca o essiccata, matura o ancora verde, acqua o latte, olio o burro, farina, zucchero e addirittura vino e aceto.

In qualsiasi modo decidiamo di aggiungerla alla nostra dieta, siate certi, non ci deluderà.

I DUE SUPER NUTRIENTI DELLA NOCE DI COCCO

A rendere la noce di cocco un “supercibo” a tutti gli effetti, dalle svariate proprietà nutrizionali e curative, sono la particolare natura

  1. dell’olio
  2. delle fibre

Ed è proprio di queste ultime che ci occuperemo in questo articolo, soffermandoci sulle sue caratteristiche uniche.
Scopriremo perché rispetto ad altri alimenti ricchi di fibre, quelle del cocco ci proteggono in misura maggiore dal rischio di:

QUALE VALORE DELLE FIBRE PER LA NOSTRA SALUTE

L’epidemiologo e chirurgo inglese Denis Burkitt, ha studiato in modo approfondito l’effetto delle fibre sul nostro organismo, attribuendo ad una loro carenza la causa di diverse e varie problematiche quali: appendicite, diverticolosi, ernia iatale, emorroidi, vene varicose.

Può sembrare strano, ma lo è solo in apparenza.
Sappiamo tutti come le fibre diano massa e consistenza alle feci, favoriscano il lavoro dei muscoli intestinali nella loro espulsione che dovrebbe essere facile e rapida e come ripuliscano in modo profondo l’intestino.

Sappiamo anche come una loro carenza possa ostacolarne la normale funzionalità.
Il dottor Burkit associa le problematiche sopra elencate, allo sforzo continuo dell’organismo nell’espellere feci secche e dure, causa di una dieta povera di fibre.

Lavorando per anni a stretto contatto con le popolazioni africane, la cui alimentazione prevedeva un alto apporto di fibre e basata esclusivamente su ortaggi e verdure, Burkitt ha potuto notare, ad esempio, come non gli fosse mai capitato di curare un’appendicite.

Osservava inoltre che i movimenti intestinali degli africani erano molto più frequenti: in media uno dopo ogni pasto e non uno ogni due o tre giorni come sembra essere ritenuto normale nella società occidentale. Inoltre la quantità delle feci erano più abbondanti e mai maleodoranti.

In Occidente si stima che il consumo quotidiano di fibre vada dai 10 ai 14 grammi, mentre quello raccomandato dai nutrizionisti è circa il doppio: dai 20 ai 35 grammi giornalieri.

Uno stile alimentare basato su una carenza cronica di fibre e un eccesso di zuccheri e carboidrati raffinati, come quella occidentale degli ultimi decenni, ha un effetto potenzialmente devastante sul nostro apparato gastro intestinale, il cui stato di salute influenza nel bene e nel male tutto il nostro organismo.

Il motivo è semplice e ne abbiamo più volte parlato in vari articoli. L’intestino è sede di miliardi di batteri, microrganismi, funghi, lieviti, in cui quelli sani e quelli patogeni dovrebbero convivere in un costante e rinnovato equilibrio.

Garante di questo equilibrio non può che essere la dieta. È grazie ad essa che nutriamo i batteri buoni, ma anche quelli patogeni.

Zuccheri e carboidrati semplici: pane, pasta, biscotti, farine raffinate, nutrono lieviti e funghi come la candida, che prospera in modo incontrollato creando fenomeni di infezione vaginale o intestinale, funghi della pelle fino ad arrivare alla candidosi, quando ha colonizzato gran parte dell’intestino.

Verdure, ortaggi, cereali integrali, sono invece cibo preferito per i batteri buoni.Le fibre pur non producendo energia e pur non essendo digeribili dagli enzimi presenti nel tratto digerente, concorrono a mantenere un habitat favorevole allo sviluppo di una microflora intestinale sana.

Sono essenziali per mantenerci in salute, ci proteggono come vedremo, da patologie degenerative e da tante delle temibili malattie moderne.

FIBRE E ACIDI GRASSI: UN CONNUBIO PERFETTO

Una delle funzioni delle fibre è quella di sintetizzare vitamine e acidi grassi a catena corta, cibo preferito delle cellule del colon ed indispensabili per mantenere sane le sue pareti. Sono fondamentali nella prevenzione del tumore al colon, seconda causa di morte nel mondo occidentale dopo il tumore ai polmoni.

Gli acidi grassi a catena corta, hanno molte proprietà in comune con gli acidi grassi a catena media. Sono questi ultimi a rendere particolare, straordinario e unico l’olio di cocco, le cui proprietà nutrizionali e curative trovano sempre più conferma negli studi che da decenni portano avanti medici ricercatori.

Riassumendo, ormai è chiaro come il modo migliore per mantenere sano ed in equilibrio il delicato habitat racchiuso nel nostro intestino, sia quello di adottare una dieta povera di carboidrati e zuccheri e ricca di fibre.

Una dieta, in sintesi, che vada ad affamare i batteri nocivi e a nutrire quelli buoni.

Entriamo nel vivo dell’articolo e vediamo perché non vi è altro frutto, ortaggio e cereale in natura che possa farlo meglio della polpa di cocco.

PERCHÉ LA POLPA DEL COCCO È COSÌ SPECIALE?

La polpa della noce di cocco contiene un’elevata percentuale di fibre e più questa è matura, più il suo contenuto e quello dell’olio aumentano.

Ecco un elenco dei cibi più ricchi di fibre, espresse in percentuale, fornito dal dipartimento di agricoltura degli Stati Uniti, da cui sono stati estrapolati solo alcuni ma significativi dati:

  • germogli di bambù 75%
  • polpa di cocco 71%
  • broccoli 60%
  • spinaci e zucchine 57%
  • cavolo, cavolfiore, ravanelli 50%
  • crusca 42%
  • fagioli di soia 29%
  • avena 24%
  • prugne 11%

Potreste essere sorpresi dal basso contenuto di fibre delle prugne, a cui in genere si ricorre spesso come rimedio per la stitichezza.

Quello che sorprende e che pochi o nessuno ci dice, è l’altissima quantità di fibre presenti nella polpa della noce di cocco, seconde solo ai germogli di bambù e di molto superiori a quelle della crusca, alimento che siamo abituati a considerare come uno tra i più ricchi di fibre.

Se si fa spazio nella nostra dieta quotidiana al cocco, è molto più facile raggiungere il range dei 20/35 grammi consigliati.

Una tazza di cocco secco grattugiato, facilmente reperibile qui in Europa, contiene circa 12 grammi di fibre. La polpa di cocco fresca ne contiene meno: un quadratino della misura di 5 centimetri, ne contiene circa 5 grammi.

FIBRE SOLUBILI O INSOLUBILI?

Le fibre del cocco sono per un 93% del tipo insolubili e per il restante 7% solubili.
Anche se quest’ultime sembrano scarse, sono comunque maggiori rispetto a quelle contenute nel riso e nel frumento.

Se le fibre solubili, sono formate da gomme, pectine e mucillagini, quelle insolubili sono formate da lignina, cellulosa ed emicellulosa, cioè dalle parti legnose della pianta.
Si trovano nei semi e nei cereali, nei legumi, nella frutta a guscio. Rendono più morbide le feci e regolano il tempo di transito intestinale.

Anche se con diverse percentuali sono contenute entrambe nella maggior parte degli alimenti di origine vegetale, il cocco detiene il primato del tipo insolubile.

Al fine della nostra salute, gli studiosi affermano che le fibre insolubili, sono più importanti.
Si deve soprattutto a loro la capacità di prevenire malattie come: cancro, diabete, cardiopatie e tutte quelle patologie a carico dell’intestino: morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa, sindrome da permeabilità intestinale.

Le fibre e in particolare quelle del cocco, infatti non solo sono benefiche per le funzioni intestinali, ma come abbiamo accennato all’inizio dell’articolo, ci proteggono da una serie di patologie.

LE FIBRE DELLA POLPA DI COCCO PREVENGONO L’OBESITÀ

Il cocco ha pochissime calorie e nello stesso tempo soddisfa meglio e più a lungo la fame. Le sue fibre assorbono acqua, creano nello stomaco più volume, danno un senso di sazietà, senza un maggiore apporto di calorie e quindi di aumento di peso.

Studi dimostrano come nelle popolazioni che si nutrono abitualmente di cocco, non solo non esiste l’obesità, ma nemmeno casi di sovrappeso.

LE FIBRE DELLA POLPA DI COCCO MANTENGONO SOTTO CONTROLLO LA GLICEMIA E PREVENGONO IL DIABETE

Le fibre del cocco fanno in modo che gli zuccheri vengano rilasciati nel flusso sanguigno in modo più graduale impedendo il picco glicemico. I prodotti a base di cocco inoltre abbassano l’indice glicemico di cibi ricchi di amidi e zuccheri.

Studi evidenziano come il diabete fosse praticamente sconosciuto nelle popolazioni che si nutrivano di prodotti a base di cocco, fino a quando anch’esse non adottarono lo stile alimentare occidentale, generalmente povero di fibre.

LE FIBRE DELLA POLPA DI COCCO PREVENGONO LE CARDIOPATIE

La polpa del cocco migliora il profilo lipidico: riduce la pressione sanguigna, abbassa il livello di colesterolo ossidato (LDL) e aumenta quello buono (HDL).

Non è solo per l’alto contenuto di fibre e per la maggiore concentrazione di quelle insolubili, a rendere davvero speciale la polpa della noce di cocco. C’è dell’altro:

  • l’assenza di acido fitico
  • la sua potente azione vermifuga e antiparassitaria

FIBRE E ACIDO FITICO: IL SERPENTE CHE SI MORDE LA CODA

Oltre al cocco, altri cibi ricchi di fibre sono i semi di lino, il frumento e l’avena, tutti alimenti contenenti acido fitico che nel tratto digerente si legano a minerali. Un consumo abbondante, può portare nel tempo a carenze minerali e a problemi nutrizionali.

Le nostre riserve restano intatte se sostituiamo o diamo maggior spazio alle fibre della noce di cocco, prive per loro natura, dell’acido fictico.

IL COCCO ESSICCATO ESPELLE I PARASSITI INTESTINALI

La polpa di cocco si è dimostrata essere una terapia sicura ed efficace contro l’infestazione da tenia e da altri parassiti intestinali.

Vi è una pratica tradizionale in India, suffragata da uno studio di ricercatori indiani nel 1984. Questi hanno verificato come, dodici ore dopo l’assunzione di cocco disidratato seguito da un lassativo potente come i Sali Epsom, il 90% dei parassiti fossero stati espulsi.

IL COCCO È UNO DEI MIGLIORI RIMEDI NATURALI PER PREVENIRE MALATTIE INFETTIVE

Proprietà antimicrobiche degli acidi grassi a catena media contenuti nella noce di cocco, sono state documentate per la prima volta nel 1966 durante ricerche volte alla conservazione di alimenti. Studi clinici attualmente in corso dimostrano che questi grassi hanno la capacità di uccidere germi, parassiti, virus e funghi.

IN CONCLUSIONE

Le fibre e l’olio contenuti nella polpa della noce di cocco, rendono questo frutto straordinario, praticamente senza effetti collaterali.

Oltre alle patologie già descritte, introdurre la noce di cocco nella nostra dieta, ci permette di curare: micosi della pelle, ulcera gastrica, infezioni alle vie urinarie, influenza, polmonite, otiti croniche, sinusite, candida, herpes, morbillo, epatite C, mononucleosi.

Le fibre e l’olio di cocco sono tanto potenti contro virus e batteri, quanto innocui per le cellule dell’organismo e i batteri buoni dell’intestino.

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Fonti:

Dottor Bruce Fife: Le eccezionali proprietà curative della noce di cocco Macro Edizioni