L’infiammazione è un meccanismo naturale con cui il tuo organismo si difende dalle aggressioni esterne.

Per restare in salute è necessario che sia presente nel corpo in un certo livello e che sia tenuta in un costante equilibrio.

Tuttavia, a seguito delle tue abitudini alimentari e di uno stile di vita frenetico, sempre più di frequente la risposta infiammatoria ti sfugge di mano.

Quando questo avviene, l’equilibrio si spezza e l’infiammazione si trasforma in uno stato di intossicazione e sofferenza di tutte le cellule del corpo, uno stato di forte irritazione e acidità.

Quando l’infiammazione diventa cronica

L’infiammazione è spesso sistemica, interessa cioè più sistemi con i loro organi e tende a cronicizzarsi senza che tu ne sia consapevole.

Quando l’infiammazione diventa cronica, infatti, spesso non vi sono sintomi e questa danneggia in modo silenzioso i tessuti.

Un processo che può protrarsi per anni e di cui non ti rendi conto fino a che non si sviluppa una vera patologia:

Come reagisce l’organismo?

Di fronte ad un’infiammazione che ha superato i livelli di guardia, il corpo reagisce come quando si trova di fronte ad una qualsiasi altra emergenza come ad esempio un forte stress, una calamità naturale, una condizione traumatica.

È comunque uno stato di vera sofferenza, dove l’organismo per sopravvivere blocca gradualmente i suoi principali sistemi in attesa che l’emergenza finisca e possa ripartire.

Si bloccano il sistema riproduttivo, il metabolismo e i suoi ormoni, il sistema immunitario e ricambio cellulare.

Viene bloccato anche il sistema dei neurotrasmettitori e l’assorbimento dei minerali.

Tutto è messo in stand by in attesa che il corpo esca dallo stato di emergenza.

Quali sono le possibili cause?

Se il sistema immunitario innesca per errore una risposta infiammatoria quando non è presente alcuna minaccia, nel tempo può portare a un’infiammazione eccessiva.

Una condizione che può originare asma, allergie, malattie autoimmuni, malattie cardiache e altre patologie, a seconda degli organi su cui l’infiammazione impatta.

Molte di queste problematiche sono in realtà dovute ad uno stile di vita non sano e a cattive abitudini alimentari.

1. Una dieta povera di grassi sani

Una delle cause dell’entrata dell’organismo nel sistema di emergenza sopra descritto, è l’aver incriminato e bandito per lungo tempo i grassi dalla tua tavola.

Il motivo è che vi è ancora confusione, spesso non sai quali sono i grassi dannosi, e soprattutto diementichi che non tutti lo sono.

Al contrario alcuni grassi sono necessari e addirittura vitali per il tuo organismo.

Qui puoi scoprire quali sono e come usarli.

I grassi dannosi sono quelli intrappolati nell’addome e nelle riserve del fegato.

Ristagnano lì proprio a causa del fatto che li hai eliminati a favore di alimenti solo apparentemente privi di grassi, ma ricchi di carboidrati e zuccheri.

Questi per il corpo diventano la fabbrica speciale di quei grassi di pessima qualità.

L’escludere un nutriente fondamentale e vitale a favore di uno squilibrato e dannoso, costringe il tuo corpo ad aggrapparsi ad ogni goccia di zucchero per ricavarne grassi utili per vivere.

I grassi ricavati dagli zuccheri sono grassi scadenti, insidiosi e tossici ed estremamente dannosi per ormoni, sistema immunitario, organi emuntori, ossa e non ultimo, per il cervello.

Sono i killer numero uno, responsabili del nostro colesterolo cattivo (LDL)

Si accumulano soprattutto nell’addome, avvolgono e comprimono gli organi e si comportano come delle vere e proprie ghiandole che secernono agenti infiammatori.

2. Predisposizione genetica

Alcuni geni (APOC3 e LPL) hanno la capacità di regolare i processi infiammatori e quindi anche il modo in cui l’organismo gestisce la produzione e il ripristino di sostanze antinfiammatorie.

Le mutazioni di tali geni, che in gergo medico scientifico prendono il nome di polimorfismi, possono indurre una risposta infiammatoria eccessiva e prolungata e può creare risposte del sistema immunitario troppo forti e non necessarie, che aprono le porte, come abbiamo visto, a reazioni allergiche e a malattie autoimmuni.

Ulteriori fattori di rischio

Ecco altri fattori che possono aumentare il rischio di infiammazione cronica:

  • obesità o sovrappeso
  • una dieta povera di nutrienti
  • patologie cardiache
  • storia familiare di malattie cardiache
  • diabete
  • vita sedentaria
  • fumo
  • infezioni di lungo durata
  • malattie gengivali
  • stress

Come uscire dall’emergenza?

Per uscire dall’infiammazione cronica e dalla situazione di blocco messa in atto dall’organismo per difendersi, occorre dargli il “carburante” di cui ha bisogno, nutrirlo con grassi sani, smettere di imbottirlo di tossine e tensione, altrimenti non lascerà mai andare le sue riserve.

Si aggrapperà ad esse come se fosse una questione di vita e di morte e tu non starai mai meglio e non uscirai mai dall’emergenza.

Occorre dare al corpo un segnale forte, chiaro, inequivocabile.

Deve poter ricevere per un tempo significativo e senza indugio, solo il nutrimento giusto, privo di tossine.

È consigliabile dunque ripristinare un giusto equilibrio tra i nutrienti di base:

Un terzetto che ti regalerà grandi benefici e che ti permetterà di liberarti dalla vecchia zavorra dei pericolosi grassi intrappolati nel fegato.

Saranno utili per:

  • disintossicarti
  • abbassare la glicemia
  • riattivare l’assimilazione l’eliminazione
  • far ripartire il ricambio e la riparazione cellulare
  • calmare il sistema immunitario

Come prevenire l’infiammazione alla radice, in modo naturale

Accettare di cambiare le proprie abitudini alimentari ed adottare uno stile di vita sano, sembra essere la migliore medicina per prevenire, ridurre l’infiammazione cronica e modificare il corpo in profondità.

Ecco una serie di consigli per riportarlo nel giusto equilibrio psicofisico.

  • concedi al tuo corpo una tregua attraverso il RESTART: evita cibi pro-infiammatori come grassi trans, cibi fritti, zucchero e cereali, cibi cotti ad alte temperature e colesterolo ossidato (da uova troppo cotte e strapazzate)
  • assumi cibi ricchi di Omega 3 (salmone, avocado, crema Budwig) o integratori (DHA -EPA)
  • ottimizza i tuoi livelli di insulina: se il livello di insulina a digiuno è alto, continua il Restart fino a quando non raggiungerà livelli ottimali
  • fai regolare attività fisica: l’esercizio fisico è un ottimo modo per ridurre l’infiammazione
  • smetti di fumare: il fumo indurisce le arterie e aumenta l’infiammazione
  • assicurati che il tuo girovita sia nei limiti: se sei una donna con girovita di oltre 89 cm o un uomo oltre 101 cm, è possibile che tu abbia un’infiammazione alta ed è consigliabile prendere provvedimenti per ridurre il peso
  • cerca sfoghi salutari allo stress e alle emozioni negative: livelli elevati di ormoni dello stress (cortisolo) possono portare alla liberazione di sostanze chimiche infiammatorie in eccesso. Utilizza strumenti per affrontare lo stress quotidiano e risolvere anche le sfide emotive legate al passato. La meditazione, la preghiera, sono tutte tecniche utili per la gestione dello stress.
  • ottimizza i tuoi livelli di vitamina D: la migliore fonte di vitamina D è l’esposizione al sole. In inverno, tuttavia, potrebbe essere necessario prendere un supplemento orale nella forma di D3

Erbe e integratori utili per combattere l’infiammazione

Infine, le erbe che seguono possono essere utili da affiancare al Restart per ridurre i sintomi dell’infiammazione e alleviare il dolore:

  • boswellia: contiene specifici ingredienti antinfiammatori attivi, indicati come acidi boswellici che studi sugli animali hanno dimostrato ridurre significativamente l’infiammazione
  • bromelina: è un enzima che si trova nell’ananas ed è un antinfiammatorio naturale
  • resveratrolo: è un potente antiossidante presente in alcuni frutti, verdure e cacao. Agisce impedendo al corpo di creare la sfingosina chinasi e la fosfolipasi D, due molecole note per scatenare l’infiammazione
  • ribes nero e borragine: contengono l’acido grasso gamma linolenico (GLA), utile per contrastare il dolore da artrosi
  • curcuma, tulsi e rosmarino: tre erbe in grado di inibire l’NF-kB (Nuclear Factor-kappa Beta), una proteina che ha un ruolo fondamentale nell’indurre l’infiammazione

Come puoi misurare il tuo livello di infiammazione?

Come puoi determinare se hai un’infiammazione cronica, dato che molti dei “sintomi” sono silenziosi?

Un test utilizzato dalla medicina convenzionale è il test della proteina C-reattiva (CRP), proteina che segnala le risposte a qualsiasi forma di infiammazione.

È inoltre possibile misurare il livello di insulina nel sangue a digiuno.

Anche se questo test viene in genere utilizzato per lo screening del diabete, è anche un marker per l’infiammazione poiché più alti sono i livelli di insulina, più alti sono i livelli di infiammazione.

Il SAUTÓN Approach prevede la compilazione di un nuovo e semplice Test, frutto dell’elaborazione e dell’incontro tra le medicine antiche, l’Ayurveda, la Medicina Tradizionale Cinese e le ultime ricerche medico scientifiche in fatto di alimentazione e salute.

Si tratta di rispondere a delle domande che riguardano il tuo stato di salute e le tue abitudini a tavola.

Certo non vuol essere uno strumento clinico ma è un ottimo indicatore, oltre che per l’infiammazione, anche dello stato della tua digestione.

Un altro strumento utile per misurare la tua infiammazione è il Test Genetico, un test che ti aiuta scoprire la causa dei tanti sintomi, problemi e carenza di energia che fino ad ora potresti aver accusato senza aver trovato mai risposta.

Il test prende in considerazione 4 macro aree:

  1. Metabolismo e salute
  2. Metabolismo dei micronutrienti
  3. Intolleranze Genetiche
  4. Controllo del peso

Puoi effettuarlo comodamente da casa e ricevere un report, chiaro e comprensibile, con tutti i risultati, in modo da aiutarti a compiere le scelte giuste per te.

Conclusione

L’infiammazione cronica è la madre di tutte le malattie moderne, dal mal di testa all’Alzheimer, dai dolori articolari alle cardiopatie.

La buona notizia è che puoi fare molto cambiando le tue abitudini alimentari, chiudendo il rubinetto della benzina che goccia a goccia, giorno dopo giorno e chissà da quanti anni, l’alimenta in modo pericoloso e soprattutto silenzioso.

Oltre un po’ di volontà e consapevolezza, non serve molto altro per eliminare cibi infiammanti, uscire dal picco glicemico, dare al corpo e ai suoi sistemi il tempo di ripartire, ritrovare ordine ed equilibrio.

Leggi anche:

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Fonti:

Drmercola.com


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