Sarah D’Arienzo, 25 anni, cantante, musicista e, insieme al fratello, titolare di una scuola di musica.

Inizia già da bambina ad avere disturbi intestinali (forti gonfiori addominali, stitichezza cronica, difficoltà digestive, fame continua), che peggiorano costantemente nel corso degli anni, fino a che una colonscopia fatta nel Marzo del 2019 (a seguito di una crisi che la fa finire in ospedale) ipotizza un possibile morbo di Crohn o una colite ulcerosa (o una possibile combinazione di entrambe) che però non vengono confermate senza alcuna ombra di dubbio.

Aver sofferto fin da bambina di problemi intestinali l’ha spinta a cercare una soluzione nell’alimentazione e a sperimentare vari modi di mangiare dal vegetariano al crudista ma, a parte qualche miglioramento iniziale, nessuno di questi è stato risolutivo per il suo intestino.

Come accade a molti nella sua situazione, Sarah decide di sperimentare anche l’approccio alimentare senza glutine e lo fa nel modo più convenzionale ovvero introducendo nella sua dieta cibi industriali gluten-free.

Anche in questo caso però, dopo qualche lieve miglioramento iniziale che le fa pensare di aver finalmente trovato un minimo di equilibrio, si rende conto che in realtà sta “meno peggio di prima” ma che non ha certamente risolto il problema.

L’approccio al metodo

Sarah già da un anno si era avvicinata al SAUTÓN Approach senza però riuscire mai del tutto a metterlo in pratica soprattutto per una certa resistenza interiore ad eliminare alcuni cibi e bevande che continuavano ad essere presenti nella sua dieta quotidiana (vino, birra, farinacei, ecc.) insieme ad alcune abitudini come frequenti aperitivi con gli amici a base di alcolici e cibo spazzatura.

A seguito però del risultato della colonscopia fatta a Marzo 2019 decide che è arrivato il momento di mettersi in gioco fino in fondo.

Sarah si iscrive quindi al programma online ed entra nel gruppo Facebook riservato agli iscritti.

Nei primi mesi, sperimenta la Dieta dei Carboidrati Specifici (un protocollo alimentare studiato appositamente per persone che hanno patologie che interessano l’intestino come la permeabilità intestinale, la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, ecc.), nel contempo introduce l’acqua calda e comincia ad organizzarsi in cucina.

Vedo questo come un cammino che a tratti è in salita, a tratti è una comoda discesa, verso un ritrovare la salute ma soprattutto riscoprire un senso di benessere che forse non ho mai conosciuto realmente.

Solo oggi, dopo cinque mesi di alimentazione SAUTÓN, mi rendo conto che alcune cose stanno ora diventando la mia normalità come andare in bagno senza sforzo, non avere episodi di forti gonfiori improvvisi, non essere sempre cronicamente affamata, tutti sintomi di malessere che dai 14 anni in poi sono stati miei compagni quotidiani.

Ora mi sento più energica e riesco a comprendere molto meglio le reazioni del mio corpo nei confronti del cibo che mangio

“Un metodo che ha stravolto tutte le mie convinzioni”

Le condizioni di salute in costante peggioramento hanno spinto Sarah, nel corso degli anni, ad informarsi e a tentare diverse strade e approcci alimentari.

Ad un certo punto, a seguito del consiglio di un gastroenterologo di diminuire il consumo di prodotti animali, Sarah inizia ad interessarsi al vegetarianesimo e decide di adottare questo stile alimentare sia per ragioni di salute (nella convinzione che le proteine animali fossero dannose) sia per ragioni etiche ed ambientaliste:

A seguito del consiglio di questo medico ho iniziato ad informarmi, ho tratto tutte le mie conclusioni e sono diventata vegetariana, perfino estremista, e il mio obiettivo sul lungo termine era di diventare vegana quindi per me vedere che nel metodo le proteine animali hanno una parte importante nell’alimentazione quotidiana andava contro tutto quello che credevo fosse giusto

Con la Dieta dei Carboidrati Specifici fatta per alcuni mesi prevalentemente da vegetariana ma reintegrando anche il pesce, qualcosa comincia a cambiare:

Dopo aver sperimentato la DCS con l’aggiunta del pesce ho cominciato a sentirmi molto meglio fisicamente e anche più rilassata a livello psicologico cosa che mi ha permesso di reintrodurre occasionalmente anche la carne.

Quando l’ho fatto ho sentito dei benefici innegabili sia in termini di sazietà che di maggiore energia e, nonostante sia contro i miei principi, non posso comunque ignorare queste sensazioni.

Non è stato facile per Sarah mettersi in gioco con il SAUTÓN Approach che era così lontano da quelle che erano le sue convinzioni più radicate in quel momento.

Ci è riuscita, come dice lei stessa, eliminando il giudizio e sperimentando su di sè che è l’unico modo in cui si può effettivamente capire cosa faccia per noi e cosa invece no.

Conoscere la teoria può essere utile, soprattutto se non ci si accontenta e si vuole capire il perché delle cose, ma certo alla fine solo mettendo in pratica si possono raggiungere dei risultati concreti.

Ed è proprio quello che Sarah ha fatto e sta continuando a fare giorno dopo giorno nel suo percorso SAUTÓN.

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