I prebiotici sono alimenti vegetali ricchi di fibre facenti parte della nostra dieta ma non assimilabili, cioè non digeribili.

Se non li digeriamo, allora perché dovremo assumerli?

Perché sono alimenti dotati di una sorta di citoscheletro che una volta raggiunto il colon viene fermentato dai batteri benefici che lo abitano incidendo sulla loro prolificazione a danno di quelli patogeni.

Sono un ottimo nutriente per mantenere sana la microflora intestinale.

Non tutti gli alimenti vegetali e dunque non tutta la frutta e la verdura vantano però il nome di prebiotico.

Sono prebiotici solo quegli alimenti che rispondono a queste 5 caratteristiche:

1. Essere di origine vegetale

2. sopravvivere agli enzimi del processo digestivo

3. essere parzialmente fermentabili

4. favorire la crescita di ceppi di batteri amici (simbionti)

5. avere un impatto positivo sulla salute

Dalla fermentazione dei prebiotici da parte dei batteri della microflora intestinale, si libera acido lattico, che crea un terreno favorevole allo sviluppo di Bifidobatteri e Lactobacillus Acidophilus. Vengono rilasciati anche acidi grassi liberi a catena corta che svolgono un ruolo importante nella prevenzione dei processi infiammatori a carico della mucosa intestinale.

Prebiotici o probiotici? Conosciamoli meglio

A differenza dei probiotici che sono organismi vivi, i prebiotici non lo sono.

Sono fibre alimentari idrosolubili composte da macromolecole dove le più importanti sono le inuline, polisaccaridi composte da almeno 10 molecole di fruttosio ed una di glucosio.

La loro unione simbiotica svolge un’azione estremamente benefica: i prebiotici e quindi fibre, sono un prezioso nutrimento per le colonie di probiotici e ne favoriscono la proliferazione fortificando e mantenendo in buona salute la microflora intestinale con ripercussioni in tutto l’organismo.

Effetti benefici dei prebiotici sulla salute:

  • Facilitano l’assorbimento di calcio e magnesio
  • Aiutano a mantenere basso il livello del colesterolo e del tasso glicemico
  • Stimolano il sistema immunitario
  • Favoriscono la sintesi della vitamina K e quelle del gruppo B
  • Migliorano il transito intestinale
  • Svolgono una prevenzione nel tumore al colon
  • Prevengono malattie infiammatorie del tratto intestinale

Quali sono gli alimenti prebiotici?

Quelli ricchi di inulina sono:

  • Cicoria
  • Carciofi
  • Cipolla
  • Avena
  • Asparagi
  • Frutta secca
  • Frutta e verdura ricche di fibre

Occorre però fare attenzione: un uso eccessivo di alimenti ricchi di fibre può danneggiare chi ha il colon irritabile o chi accusa disturbi infiammatori dell’intestino, con sintomi quali meteorismo e diarrea.

In questi casi introdurre piccole quantità di fibre alla volta e nel contempo eliminare cibi che hanno dato origine ai processi infiammatori: pepe, peperoncino, zenzero, cioccolata, pomodoro, glutine, carboidrati, zuccheri e farine raffinate.

Zucchero, glutine e lieviti nemici della microflora intestinale

Tutti ormai sanno che la frutta e la verdura fanno bene. Pochi conoscono quanto sia dannosa una dieta ricca di glutine, farine, lieviti.

Si è visto che una dieta in cui prevalgono pane, pasta e dolci, crea una microflora intestinale con una concentrazione di batteri nocivi o potenzialmente nocivi, pari ad un 65%, mentre adottando un regime alimentare ricco di prebiotici e dunque di fibre, la concentrazione di batteri nocivi scende al 25% e quella relativa a batteri benefici, sale fino al 70%.

Un dato interessante e non da sottovalutare, ora che, come si è recentemente scoperto, la salute della microflora intestinale è direttamente connessa con quella del sistema immunitario e nervoso. Un suo squilibrio genera innumerevoli patologie di cui ti ho parlato negli articoli precedenti: un valido motivo per iniziare a prenderti cura della sua e della tua salute a partire dal cibo che metti nel piatto tutti i giorni.

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