Smettere di mangiare carboidrati raffinati e zuccheri almeno per un mese, è uno dei più bei regali che tu possa fare a te stesso e alla tua salute.

Se ci segui ed hai già sperimentato su di te il Restart, lo speciale programma di 30 giorni in cui elimini dalle tue abitudini pane, pasta, pizza, cereali e zuccheri sotto ogni forma, sai già di cosa sto parlando.

I doni che ne potrai ricevere sono davvero molti sia a livello fisico sia a livello mentale, dato che, come vedremo in questo articolo, l’assunzione di carboidrati raffinati ha un grande impatto sulla nostra mente.

Al contrario i miglior carboidrati per il nostro corpo e la nostra mente sono quelli naturalmente contenuti nella verdura e nella frutta.

Prima di tagliare il traguardo di un rinnovato benessere è probabile che, tu vada incontro a degli effetti collaterali.

Questi possono verificarsi sia se stai seguendo il Restart proposto dal SAUTÓN Approach, sia se hai deciso in modo autonomo di eliminare temporaneamente questi alimenti dalla tua tavola.

Voglio tranquillizzarti subito, sono effetti temporanei e saranno più o meno evidenti a seconda dello stato dell’infiammazione generale in cui versa il tuo corpo e da quanto debole è la tua capacità di digestione.

Molto dipende poi da quanto carboidrati raffinati e zuccheri sono stati presenti nella tua dieta quotidiana prima di cambiare abitudini alimentari.

Un radicale cambio di marcia

Ricordati che stai staccando la spina, eliminando l’assunzione di alimenti che ti intossicavano.

Stai insegnando al tuo corpo a cambiare abitudini e ricavare energia e nutrimento non più dagli zuccheri, ma dai grassi.

Due modalità che abbiamo approfondito e messo a confronto in questo articolo: “Zuccheri o grassi? Scopri il carburante giusto per restare in salute

Al corpo succede proprio come quando decidiamo di far andare il motore della nostra auto da benzina a metano: può perdere momentaneamente qualche colpo, rallentare, per poi, una volta “switchato”, ripartire nel pieno delle sue potenzialità.

Tossine, addio!

Anche se potrai viverli come effetti spiacevoli, in realtà sono sintomi dell’avvio di una profonda depurazione messa in atto dal tuo organismo.

Innumerevoli tossine stanno uscendo dagli organi in cui erano intrappolate da chissà quanto tempo e ti stanno abbandonando.

Devi solo avere un po’ di pazienza, giusto il tempo che il processo si compia.

Principali effetti collaterali e le strategie per superarli

Vediamo ora più da vicino di cosa si tratta.

Il fenomeno della chetosi nutrizionale

Eliminando i carboidrati raffinati e gli zuccheri dopo circa tre giorni, il corpo finite le riserve, inizia a rilasciare nel sangue i chetoni o corpi chetonici (molecole di acetone, acetoacetato, beta-idrossibutirrato) quale carburante alternativo.

Questa flessibilità del metabolismo ha permesso la sopravvivenza dell’uomo primitivo: i chetoni hanno potuto garantire al corpo e al cervello, un carburante di riserva nei vari periodi di carestia.

La presenza di chetoni nel sangue indica dunque che sei in “chetosi” e che il corpo sta iniziando a bruciare grassi.

Quando questo avviene hai la sensazione di sentirti “avvelenato” e “appesantito” e potresti accusare alito cattivo, leggera nausea, stanchezza.

Oltre ai chetoni, anche le tossine stanno uscendo e, tempo una settimana o due, dipende da quanto congestionato è il tuo fegato, torni a fiorire.

Essere in uno stato di chetosi, non deve allarmarti e livelli tra gli 0,5 e 3 millimoli di chetoni per litro, sono considerati ottimali nel garantire importanti benefici per la salute.

Valori che raramente si superano quando elimini dalla dieta i carboidrati, in quanto come già detto, il cervello e il corpo, iniziano a bruciare corpi chetonici, per cui non si rischia un loro eccessivo accumulo nel sangue.

Per affrontare meglio i sintomi dell’entrata in chetosi:

  • bevi di più per accelerare la fuoriuscita delle tossine
  • fai più volte al giorno l’oil pulling l’antica pratica della pulizia e dell’igiene del cavo orale
  • sono un ottimo aiuto anche le tisane di tarassaco, menta, semi di finocchio e cardamomo

Stanchezza e senso di spossatezza

Anche queste fanno parte del processo. Alcuni si sentono subito forti, sintomo che la loro energia vitale è alta, altri subiscono invece un contraccolpo.

Più eri in preda al picco glicemico, più inizialmente ti sentirai stanco.

Sarà un periodo più o meno lungo a seconda di quante tossine hai accumulato e dell’efficacia della digestione.

Oltre ad avere pazienza ed aspettare che il corpo sia pronto ad andare a grassi, verdure e proteine per vivere, ecco una strategia per rinvigorirti:

Nervosismo e una leggera tristezza

Sono due stati legati all’impatto che hanno sulla nostra mente l’eliminazione di zuccheri e carboidrati. Questi, stimolando gli stessi recettori degli oppiacei, ti fanno sentire felice e appagato.

Ora sospendendoli e venendo meno questo stimolo, può accadere che tu ti senta, al contrario, un po’ triste e nervoso.

Effetti che spariscono man mano che te ne libererai per poi finalmente ritrovarti forte, sveglio e consapevole, non più in preda a sbalzi d’umore, sintomo tipico del picco glicemico.

Nel frattempo cucinati con amore cose buone: è un ottimo modo per compensare la sensazione di privazione passeggera che scomparirà entro massimo dieci giorni, a patto che la sospensione dai carboidrati e zuccheri sia totale.

Crisi di astinenza da zucchero

Quando associ lo zucchero a carboidrati raffinati con glutine, come nel caso di un semplice panino con la cioccolata, fette biscottate con la marmellata, dolci vari comprati al forno o fatti in casa, stai innescando nel cervello un effetto molto simile a quello degli oppiacei.

Come nel consumo degli oppiacei, zucchero e grano producono vere e proprie crisi di astinenza e possono comportare:

  • affaticamento estremo
  • annebbiamento
  • irritabilità
  • scarsa concentrazione
  • depressione

Tutti sintomi che scompaiono dopo circa una settimana di astinenza.

A creare questo vincolo sono dei polipeptidi, sostanze prodotte dalla digestione di zucchero e glutine che hanno la capacità di oltrepassare la barriera emato-encefalica.

Una volta penetrati nel cervello, si legano ai recettori della morfina, gli stessi a cui si legano gli oppiacei.

Tenere a bada questa finta fame, è semplice:

  • aumenta in questo periodo la quantità di grassi sani, verdure, proteine
  • bevi fuori pasto anche solo una tazza di acqua calda con un cucchiaino di ghi: ti farà sentire subito nutrito a fondo e soddisfatto.

 In conclusione

Saper riconoscere questi sintomi, dar loro il giusto peso, non lasciarti sopraffare né tantomeno scoraggiare, è fondamentale per godere poi di grandi benefici.

A volte le persone sono spaventate da questi segnali di profonda disintossicazione e gettano la spugna solo dopo qualche giorno.

Si convincono che sia pericoloso sospendere i carboidrati perdendo in realtà una grande occasione per migliorare il loro stato di salute generale.

Per questo se hai intenzione di eliminare carboidrati dalla tua dieta e farlo secondo il SAUTÓN Approach ti consiglio di iscriverti al programma ed evitare il fai da te.

Ad un costo davvero contenuto, per due mesi, potrai accedere ad una serie di informazioni preziose, menù e ricette.

Sarai guidato e sostenuto al meglio per affrontare questo importante cambio di abitudini, superare l’eventuale chetosi e andare dritto verso il traguardo di una rinnovata energia.


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